Lavoratori Nato, domani sciopero e presidio a Bagnoli. Strazzullo (Uiltucs): Aspettiamo risposte concrete

Dopo circa 2 mesi di presidio – pacifico e democratico – presso le strutture della Base NATO di Napoli, i circa 70 lavoratori degli appalti di pulimento, facchinaggio e manutenzione del verde, da decine di anni impegnati presso la struttura della Base, domani martedi 4 settembre 2012 hanno indettio una prima giornata di sciopero a difesa del proprio lavoro e dei propri diritti. Allo sciopero si accompagnerà, a partire dalle ore 06,00 del mattino e per tutta la giornata, una manifestazione all’esterno della Base NATO di Napoli (Bagnoli) in Viale della Liberazione, alla quale parteciperanno i lavoratori e le loro famiglie che a tutt’oggi vedono messi pesantemente a rischio l’occupazione e la sussistenza economica. Sulla questione è intervenuto il segretario generale della Uiltucs Gennaro Strazzullo: “A poco meno di un mese dal progressivo trasferimento delle attività della NATO presso la nuova Base di Lago Patria, e

quindi dell’aggiudicazione dei nuovi appalti per i suddetti servizi, non essendovi garanzie concrete sull’applicazione delle norme contrattuali riferite al cosi detto. “passaggio di cantiere”, tese al mantenimento degli attuali livelli occupazionali, di fatto si corre il rischio che circa 70 lavoratori perdano il posto e il reddito. L’assurdo è che, dalle notizie che pure sono trapelate, presso la nuova struttura NATO di Lago Patria, molto più estesa delle attuali strutture, c’è la possibilità di assorbire ben oltre le attuali maestranze nel nuovo appalto. La UILTuCS – UIL – conclude Strazzullo –  è da circa un anno e mezzo che ha posto la questione  sia alla committenza NATO (AJFC Naples), affinché inserisse nei bandi di gara le più opportune ed efficaci garanzie occupazionali, sia alle diverse Istituzioni Italiane (Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli, Prefettura ecc.) scontrandosi per tutti questi mesi con il “muro di gomma” della NATO e con la completa indifferenza delle Istituzioni. La committenza NATO, che comunque è tenuta all’applicazione della Legge e dei Contratti Italiani, tuteli i Lavoratori e garantisca i loro diritti”.

 

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