Intervista ai candidati consiglieri: A tu per tu con Sergio Fontanella

Quali sono per lei le priorità del nostro territorio sulle quali bisogna intervenire in modo tempestivo?

Risp.: La priorità in assoluto, sembrerà paradossale, oggi è solo una, VIVIBILITA’. La ritengo la cosa più semplice da fare ma nella nostra città quasi impossibile da realizzare. Per vivibilità intendo tutto quanto sia indispensabile al fine di poter vivere degnamente, da persone civili. Credo che la parola Vivibilità possa quasi definirsi un sinonimo di Viabilità, Sicurezza, Ambiente. Ormai ne parlano tutti coloro che si sono candidati ad occupare uno scranno in Consiglio Comunale ma all’atto dell’insediamento vengono tutti attirati da poteri personali senza minimamente curasi delle promesse fatte in campagna elettorale quando si chiede il proprio consenso magari ad una persona che veramente crede nel cambiamento. Credo inoltre che la prima cosa in assoluto da farsi e rendere SICURO il territorio e magari iniziare una vera e seria campagna di ascolto per la raccolta differenziata.

Che cosa l’ha spinta ad entrare in politica?

Risp.: Chi mi conosce sa che vengo da una storia vecchia 35 anni. All’età di 13 anni ero già in possesso della tessera della FGCI “Federazione Giovani Comunisti Italiani” ed organizzavo insieme a tutti i vecchi compagni della Sezione “A. Gramsci”, le Feste de l’Unità. Quindi ritengo di non essere proprio un NUOVO della politica casoriana. D’altra parte sono stato l’ultimo segretario dei DS “Democratici di Sinistra” di Casoria. Con me, all’ultimo congresso datato 2007, si è consacrata la scelta per il passaggio nell’attuale Partito Democratico dove ancora oggi rivesto la carica di dirigente. Quindi la passione e gli ideali sono parte integrante della mia vita politica.

Cos’è la politica secondo lei?

Risp.:  Per me la politica è tutto ciò che ci circonda, scuola, servizi, sanità, economia, giustizia, ambiente, lavoro e così via.  Parlare di politica oggi sembra quasi enfatico e si rischia non solo di farla sembrare irrituale, ma addirittura bislacca, dissonante. Oggi la parola “politica” appare terribilmente ormai compiuta. Nei confronti della politica c’è delusione, distacco, se non rifiuto e ostilità. Al contrario io credo che la politica è sempre stata al centro delle attività degli uomini. Ne ha determinato le condizioni. Ha indirizzato il loro cammino. Ha influito sulle loro sorti. Il mio slogan in questa campagna elettorale è “Costruire, insieme, una Casoria giovane. L’altro giorno ho avuto un incontro con tanti ragazzi laureati e laureandi e mi è apparso da subito un incontro di indugio perché, come dicevo prima, c’è tantissimo distacco se non rifiuto a parteciparvi. Credo invece che ci voglia speranza e fiducia soprattutto nelle persone poste a rappresentarli.

Una considerazione sull’andamento della campagna elettorale, una previsione sui risultati.

Risp.: In primis voglio soffermarmi sulla nostra coalizione. Noi come Partito Democratico ci siamo presentati rinnovati come richiesto ma anche tutta la nostra coalizione ha dato anch’essa un segnale forte di rinnovamento. Io credo bisognava dare un segnale forte all’intera comunità perché stanchi dei soliti noti. Noi l’abbiamo fatto perché l’etica ed i valori che ci hanno sempre contraddistinto prevarranno sui concetti che precedono l’agire politico. Esso deve rappresentare non solo l’obiettivo perseguito ma anche il vero preambolo delle nostre iniziative politiche. Considero questa campagna elettorale soprattutto come la possibilità data ai molti candidati di ascoltare le istanze dei loro concittadini, non solo elettori, e prendere spunto delle vere esigenze.
Ho fiducia nella mia coalizione per cui ritengo che solo un miracolo possa farci vincere al primo turno ma di sicura andremo al ballottaggio ed in quel caso il nostro candidato a Sindaco, Enzo Carfora, farà sicuramente la differenza.

Mi sarei inoltre aspettato la domanda rituale che viene posta ad una persona che si candida: “Perché hai scelto di candidarti?; Cosa farai per la tua città se dovessi essere eletto?”. Ebbene io delle risposte me le sono date.
Innanzitutto ascolterei i problemi e le esigenze delle persone, siano esse anziane o giovani, per poi adoperarmi al massimo e per andare incontro alle loro richieste;

Inoltre mi adopererei per rendere la mia città la mia terra più vivibile, più viabile, più sicura;

Proporrei a tutti gli impiegati comunali di indossare una divisa nei luoghi di lavori con addosso il proprio nome affinché il cittadino possa identificare la persona a cui si rivolge per ottenere un suo diritto e non un favore e farei in modo che nessuna azienda fornitrice fosse legata a questo o a quel consigliere comunale, assessore, dirigente o anche semplicemente dipendente;

Mi occuperei di far riordinare l’economia, il commercio, l’artigianato costruendo spazi di sviluppo per dare lavoro ai giovani in modo tale da non farli scappare dalla nostra città ed alimenterei l’informazione sulle origini della nostra terra attraverso centri di aggregazione sociale, culturale perché credo che la cultura sia la base di crescita per i giovani. A tal proposito utilizzerei i molti spazi a disposizione del nostro territorio le c.d. Aree Dimesse ed incentiverei le nostre tradizioni, cattoliche e politiche.

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