Intervista ai candidati consiglieri: A tu per tu con Massimo Junior D’Auria

Quali sono, a tuo avviso, le priorità da affrontare nei primi mesi di governo cittadino?

Personalmente ritengo che le cose da fare siano tantissime, perché Casoria non vive una sola emergenza, ma un intero campionario che la prossima amministrazione dovrà assolutamente affrontare. Perché Casoria deve essere una città normale e vivibile a misura di cittadino.

Non una agglomerato urbano immerso nell’immondizia e nel cemento abusivo da cui fuggire il prima possibile. In ogni caso, penso che una delle priorità sia la gestione dei rifiuti, perché non possiamo che ritenerci oltraggiati da un’emergenza che ha durata ultradecennale. Un’emergenza per la quale sono state percorse due strade che al momento non hanno portato a nulla, peggiorando anche la situazione, mi riferisco alle discariche e agli inceneritori. Dobbiamo estendere la differenziata porta a porta e costruire impianti di compostaggio perché queste sono le vere strade da seguire, quella che si riveleranno fruttuose. Dopo aver fatto questo potremo dire di aver fatto un passo verso la normalità e la vivibilità.
Naturalmente per invogliare i cittadini a fare la raccolta differenziata bisognerebbe trasformare la TARSU in una tariffa che possa premiare i cittadini più virtuosi e portare avanti una vera e propria campagna educativa sull’argomento. In modo che per una volta i cittadini siano seriamente informati. Un’altra priorità deve essere la questione ambientale, con il no deciso alla centrale a biomasse ennesimo cadeau di malgoverno alla bistrattata Arpino, di cui deve essere assolutamente recuperata la dignità, perché troppe volte bistrattata e dimenticata(anche in termini di collegamento, praticamente inesistenti con Casoria centro). Bisogna recuperare le aree dismesse(che compaiono puntualmente ad ogni campagna elettorale, per poi essere dimenticate subito dopo), perché rappresentano un’opportunità in termini sociali ed occupazionali, perché siamo stanchi di monumenti ad una “Sesto San Giovanni del Sud” che oramai non è che un pallido ricordo. Infine porrei l’accento anche sulla riorganizzazione della macchina comunale che può passare ad esempio(ma non solo!) attraverso corsi di formazione che migliorino le competenze del personale comunale, in modo da evitare le assunzioni e le consulenze di strapagatissimi manager esterni che pesano sulla collettività senza apportare alcun contributo.

 

Attraverso quali strumenti, secondo la tua opinione, potrebbero essere risollevate le sorti di questa città?

Io penso che risollevare Casoria non sia affatto un lavoro facile, sarei un bugiardo se dicessi: ho la formula magica facciamo così e vedrete che in una settimana tutti i problemi saranno risolti.
Per risollevare le sorti di Casoria l’amministrazione dovrà lavorare e molto, prendendo decisioni in maniera ragionata, ma tempestiva.
Tuttavia secondo la mia opinione, gli strumenti potrebbero essere questi:
– Attenta gestione dei rifiuti con i metodi sopra descritti.
– Riqualificare aree dismesse, in modo da poter aver spazi che possano essere utili alla collettività, perché non usare queste aree per creare spazi verdi che non possono che far bene alla città? Perché non riconvertire queste aree in un polo culturale e sociale che possa fungere da aggregatore sociale? Lo ripeterò fino allo sfinimento le aree dismesse sono un’opportunità, non un peso, anche in termini occupazionali.- Un serio e ponderato piano di sviluppo economico, che partendo dalle risorse esistenti, possa donare nuova linfa a questo territorio e possa creare nuove opportunità.
– Ridare dignità alla cultura, che troppo spesso viene accantonata, dimenticando che con essa si vive meglio, perché aiuta a ragionare e a sviluppare il territorio. Ma soprattutto può servire ad allontanare la delinquenza, perché la cultura è bellezza ed è uno degli argini che una società sana deve opporre alla bruttezza del malaffare. È necessario partire dalle scuole, che devono essere soggette a manutenzione continua e ristrutturazione(laddove ve ne sia bisogno), in cui devono essere progettate iniziative culturali(ad esempio sulla legalità, sul senso civico e su tanto altro, dato che i temi non mancano) che possano destare gli animi da questo torpore che da troppo tempo sovrasta ogni cosa. Naturalmente supportando anche coloro che si vogliono far promotori delle cultura(come ad esempio il CAM di cui la metà dei casoriani non conosce neppure l’esistenza). 
– Smetterla con la cementificazione selvaggia e spesso abusiva che danneggia irrimediabilmente il territorio casoriano. 
– Spingere i cittadini alla partecipazione. Perché devono essere loro il primo comitato di controllo e garanzia della giunta e del consiglio comunale. Proprio per questo nel nostro programma proponiamo la creazione di cinque consulte che possano avanzare proposte al consiglio comunale. Perché la politica torni ad essere per il cittadino e non viceversa come oramai siamo stati abituati.
– Riorganizzazione della macchina comunale che deve essere la culla dei diritti e della meritocrazia.

 

3) Molti ragazzi della tua età lasciano Casoria. Cosa manca a questo territorio?

A Casoria mancano molte cose, come già detto un serio piano di sviluppo e delle politiche sociali che possano essere d’aiuto al cittadino e a sua misura, ed io aggiungerei anche una classe politica efficiente. Non è ammissibile che per un giovane casoriano la scelta sia tra immigrazione e disoccupazione. Casoria non è appetibile per i giovani dal punto di vista occupazionale, sociale, culturale e chi più ne ha più ne metta. Un comune di 80’000 abitanti che si trova in questa situazione corre seri pericoli di divenire una città “fantasma”. Gli eletti dovranno impegnarsi seriamente sin dal primo giorno della futura consiliatura, perché la situazione è grave, ma non irrecuperabile!

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