Intervista ai candidati consiglieri. A tu per tu con Francesco Russo.

Cos’è la politica secondo Lei?

La politica è innanzitutto servizio alla collettività. Essa deve saper rispondere alle esigenze dei cittadini con tempestività e concretezza, risolvendo  le emergenze  quotidiane per poi passare a programmare interventi di più ampio respiro per creare, su tutto, sviluppo e occupazione. Ma la politica è anche saper gestire un ente da buon padre di famiglia, con oculatezza nelle scelte e senza sprechi, con trasparenza e legalità, chiedendo ai cittadini il rispetto delle regole ma ricambiandoli riconoscendo loro i propri diritti e la dignità di vivere in una città sempre migliore e più a misura d’uomo.  Quando un amministratore riesce a dare una risposta alle esigenze della gente, senza infrangere alcuna regola, può considerarsi un buon politico.

Perché scegliere Francesco Russo come Consigliere Comunale?

Perché il sottoscritto intende essenzialmente la politica, appunto, come servizio alla collettività. Scegliere Francesco Russo significa non dare un mandato alla cieca ma trovare sempre un proprio punto di riferimento costante per tutte le problematiche gestionali della città. La scelta del consigliere, per me, non si esaurisce con il voto espresso al momento del rinnovo del consiglio comunale ma con un rapporto quotidiano e continuo con il cittadino-elettore, per confrontarsi con esso sui problemi, per recepire le istanze e le aspettative e per risolvere, nei limiti del possibile e rispettando le normative e le leggi, quelli che sono i loro problemi.

Cosa l’ha spinta a candidarsi per questa annata elettorale?

La volontà di fare veramente qualcosa di buono per la mia città, di cercare di rompere lo stereotipo del politico classico e  affermare una nuova e moderna concezione dell’amministratore comunale che è colui che si offre per avere un mandato dal popolo da portare avanti con coerenza e impegno nell’esclusivo interesse della collettività. Ritengo che il consigliere comunale debba essere una persona che si impegni per risolvere i problemi della città e della gente e non solo dei singoli. Sono questi gli obiettivi che mi hanno spinto a ricandidarmi nella speranza di dare un contributo, insieme con altri, per cambiare vecchie e obsolete consuetudini, che addirittura sembrano essere diventate vere e proprie regole.  

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