Intervista ai candidati consiglieri. A tu per tu con Fortunato Antonio De Rosa.

Cos’ è la politica secondo Lei?

Oggi più che mai deve essere strumento per restituire ai giovani, e non solo ai giovani, la capacità di lottare per un mondo migliore. Dobbiamo aiutarli a rappresentare una politica che non si vergogni di essere tale. Essi devono essere protagonisti di un cambiamento che può avvenire stando all’interno dei partiti e lontani dall’antipolitica, fenomeno quest’ultimo veicolato, in maniera capziosa, attraverso gruppi ed associazioni che sostengono, senza esporsi, gli “oscuri progetti” della politica peggiore. Ciò non può avvenire se però continuiamo a “mordere la coda della protesta”. Bisogna invertire la tendenza! Dobbiamo essere gli autori della proposta! Solo così potremo ritrovare il coraggio di riportare al centro del dibattito politico la questione del lavoro in quanto diritto dei cittadini, cosa che nella nostra città, se si esclude l’impegno dei compagni della sinistra cosiddetta intransigente, ha faticato, fino ad oggi, a trovare il dovuto accoglimento.

La sicurezza del lavoro e sul lavoro non può più essere oggetto di mercanteggiamenti condizionati da tariffe ridicole e scandalosi ribassi d’asta. Basta con l’ipocrita locuzione che definisce i caduti sul lavoro “morti bianche”. Tutt’altro! Essi sono vittime di un capitalismo della peggior specie che si finge magnanimo ma se ne frega se tanta gente lavora non per vivere ma per morire.

 

Perché scegliere Fortunato Antonio De Rosa come Consigliere Comunale?

Urge oggi una SINISTRA UNITA E RINNOVATA che abbia la capacità di risvegliare la nostra città anestetizzata da oltre 20 anni di capziosi ammiccamenti ed allettanti promesse e di ritornare ad interpretarne i bisogni. Una nuova classe dirigente che abbia una buona dose d’onestà intellettuale sufficiente per certificare che il sogno del villaggio globale è stata una truffa colossale, che privato dalle nostre parti è corrisposto al participio passato di privare ed innanzitutto abbia il coraggio per darne notizia alle classi meno abbienti. Lo so, ciò potrebbe pregiudicare il facile consenso il cui ottenimento ha compromesso la rettitudine anche in tanti ambienti della, sedicente, sinistra italiana. Ma sicuramente restituirebbe la capacità d’interpretare il dissenso di chi fatica ad arrivare a fine mese, di chi non riesce ad affrontare i disagi derivanti dalle disabilità, degli anziani bisognosi d’assistenza ma soprattutto d’affetto, dei bambini senza parchi e senza scuole, dei giovani senza futuro. Chi abita una città come la nostra oltre ad avere smarrito i sogni ha anche perso la capacità di rappresentare i suoi bisogni. Certo non ho la presunzione di propormi come la soluzione d’ogni male: sarei un folle! Ma sicuramente il mio impegno nella direzione di creare le premesse che ci conducano ad una città normale.

Cosa l’ha spinta a candidarsi per questa annata elettorale?

Nel dare risposta a questa domanda c’è il rischio di essere banali, ripetitivi, retorici e potrei aggiungere ancora altri sinonimi che ben descriverebbero la pochezza dei discorsi politici che si ascoltano, a tutti i livelli, da oltre 15 anni. Tuttavia è un rischio che devo correre!! Dunque è in questo momento particolarmente infelice della storia d’Italia e nello specifico della nostra provincia che mi sono ritrovato ad essere il Coordinatore cittadino di S.E.L. Casoria, un partito giovane che, già prima della sfiducia al sindaco Ferrara, si era proposto di essere parte integrante della SINISTRA RIUNITA  nel Centro Sinistra Cittadino. Anzi, io, in occasione dell’inaugurazione della nostra Sezione che avvenne il 4 dicembre 2010 auspicai, proditoriamente, un Sinistra Centro. Stavamo appunto “lavorando” per questo quando siamo stati costretti, anzitempo, a dover formare una lista da presentare alla competizione delle Amministrative. Non potevo certo sottrarmi dall’onore e dall’onere di “guidare” i compagni e le compagne, giovani e meno giovani, che hanno dapprima aderito con entusiasmo al progetto politico di S.E.L. e poi, pari entusiasmo, hanno offerto la loro disponibilità a candidarsi. Mi sia permesso di sottolineare che la nostra piccola, prima, vittoria politica l’abbiamo ottenuta nel riunire la Sinistra in città. Ciò ha favorito un clima di entusiasmo specie tra i giovani, fenomeno quest’ultimo che mi riporta all’inizio degli anni ’70 quand’io, giovane, vivevo con fervore la partecipazione politica. Di contro abbiamo “segnato il passo” rispetto alla possibilità d’avere in coalizione anche il P.D. e l’I.D.V. ma loro hanno “preferito” altre alleanze.

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