Il virus cinese mette in ginocchio il mondo occidentale che non sa e non vuole tornare “normale”

Riprendere a scrivere dopo aver visto le scene tragiche e commoventi delle ambulanze in fila sia al Cotugno che al Cardarelli, il dispiacere dei farmacisti a dover dire di no alle richieste di ossigeno, Mariano e Corrado con il ventilatore, il grido di dolore dei medici di medicina generale stressati dal troppo lavoro, dei pazienti in attesa di tamponi e/o di risultati di essi, la caserma del Comando di Polizia Municipale di via Castagna e gli uffici distaccati di via Benedetto Croce chiusi, la morte per infarto di Mario Silvestro e per covid di Pasquale Fiorentino e Rosario Villamaino,  è difficile. Persone strappate alla terra, ai giochi, agli affetti, ai loro ed altrui sorrisi, dalla pericolosità di un virus che procura la polmonite interstiziale amiotrofica. Morire così. IL BILANCIO di domenica 15 novembre: 33979 contagi: positivo il 17,4% dei test. Superata la soglia delle 45 mila vittime. I contagi in Italia finora sono stati 1.178.529. Attualmente positivi: 712.490; guariti 420.810; DECEDUTI 45.229. i numeri in Campania sono questi: contagiati 88.257; guariti 21.901; deceduti 1029. Il quadro di Casoria è: Positivi attuali 1073; isolamento domiciliare 1043; guariti 316; ricoverati in ospedale 30; deceduti 14 (a questi vanno aggiunti 5 della prima ondata e così Casoria paga con ben 19 vittime la mortalità di questo tremendo virus).

Dobbiamo farlo…..    tentennavo, in questi giorni a passare davanti alle scuole di Casoria, nel non vedere festanti i nostri bambini e tremare per loro, perché nelle scuole di Casoria, anche in quelle di recente costruzione, la parola sicurezza è un optional. Le richieste, le denunce, le grida di dolore, i reclami, le proposte che arrivano dall’Istituto Comprensivo Padre Ludovico da Casoria – I circolo didattico di via San Mauro e dal IV Circolo Didattico di via Arpino dedicato a Carlo La Catena, perennemente CHIUSO.

Dobbiamo farlo….

Spieghiamoci ancora una volta: si può riconoscere al Sindaco Raffaele Bene da giugno 2019, la pacatezza dell’eloquio, ma questo non è, e non può essere, d’intralcio alle nostre valutazioni, anche molto critiche, circa l’operato dell’amministrazione.

I diciotto mesi di amministrazione della Giunta Municipale a guida Bene sono stati, a dir poco, mediocri. Molti i problemi non risolti: la viabilità, il traffico, l’ordine pubblico, i motorini senza casco; il Centro Antico; l’abusivismo edilizio e quello commerciale; il mercato dei tessuti il venerdì (ancora all’interno del Centro Polifunzionale dedicato a Mimmo D’Alise), le zone religiose, il patrimonio comunale dal cui assessore d.ssa Patrizia Di Monte aspettiamo che ne racconti lo stato attuale. In questo grande deserto di melma e di malaffare, di abusivismo e di illegalità l’Amministrazione Comunale racconta del Parco Michelangelo, fiore all’occhiello della passata amministrazione, quella a guida Pasquale Fuccio; neanche le Universiadi sono riuscite, una volta terminate, a tenere aperto, funzionante e funzionale il PalaCasoria.

I nove consiglieri di opposizione ne hanno di ragioni per criticare l’Amministrazione Comunale.

Cosa occorre per fare diventare Casoria una Città “normale”? Occorre una logica di alternanza nella democrazia, che l’opposizione (Angela Russo, Vignati, Fuccio, Puzone, Fico, Troiano, Orsino Esposito, Palumbo e Baratto) propongano e mettano mano a piccole e poche cose: combattere la cementificazione e l’abusivismo sia edilizio che commerciale; controllare la bonifica da amianto, silicio e sostanze fenoliche e superfenoliche nelle aree dismesse ancora da bonificare per ottenere la diminuzione dei morti da malattie tumorali  e la percentuale altissima che, purtroppo, affligge Casoria, antesignana della cosiddetta terra dei fuochi, causa le sue aree dismesse con i capannoni abbandonati pieni dei loro segreti di morte. Un’applicazione concreta su quella parola magica del turismo religioso. E’ un dovere dell’opposizione consiliare stimolare in maniera continua chi è stato demandato dal voto popolare a governare la Città di Casoria.

E torniamo ai problemi veri, reali, pratici, esistenziali. Sono anni che si scrive di PIP (Piano insediamento produttivo) sui terreni della Resia. Sono anni che aspettiamo che ci si dica cosa si voglia fare di quella area.

Sono una ventina di anni che denuncio la presenza di sostanze velenose e tossiche nei siti dismessi, oggi, affermano (?!?) bonificati. Li ricordo: Cutolo Metallorganica, Dyrup, Resia, Rhodiatoce, Tubi Bonna, Montanino e poi ci sono bombe ecologiche di scarichi in fogna, raccolta rifiuti speciali che andrebbero sempre controllati.

A Raffaele Bene ed alla Giunta Municipale (Paola Ambrosio, Ornella Esposito, Ilaria Capone, Patrizia Di Monte, Franco Russo, Luigi Goffredi e Raffaele Petrone), visto che c’è tempo prima che vadano via, il coronavirus ed i tantissimi problemi che sta causando anche alla Città di Casoria con i suoi contagiati e decessi, eviterà i giochetti verificatesi con i Sindaci e le Giunte del passato. Il coronavirus impedirà l’idea delle dimissioni dal notaio. Eviterà la richiesta di commissioni di accesso.

L’assessore alle Finanze (Ragioneria, Bilancio, Economato e Tributi) ci fa sapere: “la commissione del dissesto che si insedierà a brevissimo non valuta le motivazioni che hanno portato il Comune di Casoria in dissesto. Non rientra nelle loro competenze. Sono altri organismi che valutano le cause, ma deve gestire, dico gestire tutta la situazione debitoria accumulata in questi anni fino alla data del 31/12/2019 così come stabilito dalla norma mediante la redazione di un piano di passività e attività alla data del 31 dicembre 2019”.

Alla prossima….

 

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