Il sogno di una Napoli pulita: intervista di Ferdinando Troise a Gianluca Aceto

I rifiuti: una delle piaghe della nostra città, uno dei suoi peggiori biglietti da visita, uno degli elementi negativi a cui più spesso il suo nome viene associato. Ma di chi è la colpa? E perchè nel resto d’Italia (specialmente al Nord) la situazione è così diversa?

Il direttore del nostro giornale, Ferdinando Troise, la scorsa settimana ha intervistato Gianluca Aceto, amministratore unico della società in house Casoria Ambiente, in diretta live dalla sede della stessa, per trattare con lui questo delicato argomento.

L’azienda, nata come SPA più di 20 anni fa, è stata spesso accusata di funzionare come un carrozzone politico finalizzato a distribuire favori e assunzioni e di rappresentare uno dei mali peggiori di questa città; in occasione della preparazione di un nuovo piano industriale, allora, Ferdinando Troise ha dato a Gianluca Aceto la possibilità di illustrarcelo e spiegarci come farà a riportare sulla retta via la società. Questi, che avendo avuto la possibilità di visitare altre città italiane ha potuto apprezzarne l’efficienza dei servizi pubblici, ha innanzitutto affermato che uno dei primi compiti di Casoria Ambiente è quello di garantire la raccolta differenziata; secondo il dott. Aceto, se nel mezzogiorno le cose non funzionano come altrove in Italia è perchè lì hanno intuito, già 30/40 anni fa, che bisognava mettersi insieme (comuni, enti medi e piccoli) per svolgere tali servizi pubblici: avendo capito questi processi hanno costruito delle associazioni sovracomunali sia per il servizio idrico che per la questione dei rifiuti ( partita, anche questa, che Casoria Ambiente sta per giocare). Dunque, questi soggetti a partecipazione pubblica devono, secondo l’intervistato, funzionare facendo quadrare i conti e rendendo servizi adeguati ai committenti, in primis i cittadini che pagano le tasse.

La pulizia delle strade è uno degli elementi più lampanti che saltano all’occhio di noi napoletani nel momento in cui visitiamo altre città, specialmente all’estero; allo stesso modo, un turista che gira per le nostre vie nota subito la sporcizia che le connota. Che sia questo dovuto anche a noi cittadini oltre che all’amministrazione pubblica è indubbio, dal momento che siamo noi per primi, spesso e purtroppo, a non crearci più di tanto il problema se dobbiamo gettare una carta a terra o evitare di fare la raccolta differenziata.

Il giornalista, Ferdinando Troise, ha notato quanto indecente sia la situazione specialmente in determinate zone, come Via Pascoli, Via Calvanese o Via Cavour n 20, in cui le discariche di rifiuti ingombranti violano la bellezza delle strade di Casoria anche in pieno centro storico: l’amministratore ci garantisce che il nuovo piano industriale e la nuova organizzazione della società avranno l’obiettivo di migliorare questi servizi e quindi anche sgomberare le strade aggredite dai suddetti rifiuti. Gianluca Aceto ci dice di star lavorando, inoltre, verso due altre direzioni: prima fra esse la parte preventiva, la costruzione di un dialogo con la cittadinanza e , a partire dalle scuole, la sensibilizzazione di un’educazione ambientale affinché i cultori del “lancio del sacchetto” non vanifichino il lavoro degli operai che ripuliscono le nostre vie. E dunque pulire qualche strada, instaurare un dialogo con le scuole, con le associazioni di volontariato, con le forze dell’ordine, le istituzioni, la società civile, i comitati di quartiere e così via aprendo dei tavoli di confronto per coinvolgere tutte le articolazioni della città su questo tema. La seconda direzione verso cui Casoria Ambiente si sta muovendo è la gestione, ovvero la pulizia, dell’ambiente (prerogativa del piano da lui denominato “decoro”) nonché la parte a valle di controllo del territorio , di sorveglianza e anche di repressione, laddove necessario.

Il sogno dell’amministratore e dunque suo primario obbiettivo è quello di una Casoria Ambiente efficiente che tenga i conti in equilibrio e che garantisca i servizi primari (togliere i rifiuti dalle strade) alla sua città, nonchè fare quel di più che caratterizza non solo la società ma la cittadinanza tutta

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