A metà tra l’attesa per i nuovi progetti in cantiere e la voglia di sopperire a delle mancanze che sono state ignorate per molto tempo, nell’ultimo periodo i vertici di Casoria stanno lavorando senza sosta nel tentativo di far crescere e sviluppare la città. Per provare a inquadrare le prossime mosse dell’amministrazione, abbiamo deciso di intervistare direttamente il sindaco Raffaele Bene, che, ai nostri microfoni, si è espresso su alcune delle tematiche più calde e dibattute del momento, come il bando di affidamento dello Stadio San Mauro, la creazione di una nuova metropolitana in Piazza Cirillo e la necessità di rifare alcune strade in cattive condizioni. Questi sono solo tre degli aspetti affrontati nell’intervista di oggi, e che già da soli lasciano intendere che i prossimi anni saranno ricchi di novità, nella speranza che le richieste dei cittadini possano essere accontentate. I presupposti ci sono tutti, ma ora la palla passa al Consiglio comunale, che dovrà essere in grado di trasformare le promesse in fatti, guardando al futuro con entusiasmo ma, allo stesso tempo, anche con la consapevolezza di dover sistemare ancora tante cose.
Lei ha iniziato la sua carriera professionale lavorando come avvocato, per poi cimentarsi solo in un secondo momento anche nel mondo della politica. Come prima domanda vorrei dunque chiederle, cosa l’ha spinto a prendere questa decisione? Com’è nato tutto?
“Sin da ragazzo la politica mi ha sempre appassionato. La mia passione per essa, infatti, nasce già dai tempi del Liceo, quando partecipavo alla vita studentesca tramite varie attività ed iniziative. In generale, sono sempre stato convinto del fatto che la politica sia una parte importantissima della vita dell’uomo, e ho coltivato questa convinzione col passare degli anni: nel 2007 mi sono candidato per la prima volta come consigliere comunale, e da lì è partito il percorso che mi ha portato ad essere eletto come sindaco prima nel 2019 e poi nel 2024”
Qual è stato il momento più duro della sua esperienza alla guida della città (se ce n’è stato uno)?
“Sicuramente il momento più difficile sotto ogni aspetto è stato quello del COVID e di entrambi i lockdown del 2020. Quello è stato un periodo particolarmente complicato e provante non solo sotto il punto di vista politico/amministrativo ma anche da quello umano, dato che sono venuti a mancare molti nostri concittadini, tra cui l’allora assessore Raffaele Petrone. Per quanto ce ne siano stati anche altri, quello della quarantena è stato in assoluto il momento più difficile da quando rivesto il ruolo di Sindaco”
A proposito di difficoltà: le capita a volte di pensare alle pressioni di un ruolo così delicato e importante come il suo? Che tipo di responsabilità sente di avere nei confronti dei cittadini?
“Più che pensarci alle pressioni io le vivo nella quotidianità. Chi ha un ruolo di grande responsabilità come il mio è esposto, inevitabilmente, a moltissime pressioni, che bisogna gestire nella maniera migliore possibile. Io, ad esempio, cerco sempre di muovermi con equilibrio davanti alle difficoltà, prendendo scelte ponderate e rispettose dei cittadini. Nella stragrande maggioranza dei casi, la scelta è il frutto di un confronto con la squadra di Governo, in altri casi sei chiamato ad agire da solo, ma sempre in ragione dell’impegno nei confronti della comunità”
La gestione di Piazza Domenico Cirillo, è ormai da anni motivo di malcontento da parte degli abitanti, che lamentano problemi legati alla viabilità, all’estetica e non solo. Voglio chiederle: cos’è stato ad impedire fino ad ora il comune dal prendere provvedimenti? C’è un piano per rilanciare un luogo cosi importante e simbolico di Casoria?
“Senz’altro Piazza Cirillo necessita di un intervento di risistemazione. Ultimamente la regione Campania sta lavorando ad un piano d’insediamento di una metropolitana in grado di collegare la piazza con la stazione centrale a Garibaldi, e questa sarà l’occasione per organizzare anche un intervento di riqualificazione della parte sovrastante della zona. È innegabile che la nostra piazza, così come il centro storico, ha vissuto e continua a vivere un momento non felice e anche di decadimento sociale. Per questo motivo, io e la mia amministrazione abbiamo deciso di riservare una serie di risorse affinché l’ex Municipio possa trasformarsi in Palazzo della Cultura, un vero e proprio luogo di attività sociale e interscambio culturale. I lavori sono quasi completati, manca solo l’allestimento delle parti interne. Riteniamo che costruire un edificio dedicato alla cultura nel bel mezzo del centro storico possa essere lo strumento perché la zona possa crescere anche sotto il punto di vista sociale. Gli investimenti in cultura sono i migliori per rispondere alle esigenze di sicurezza del territorio e dare una possibilità di crescita e riscatto ai nostri cittadini”
Un altro argomento sempreverde e particolarmente dibattuto riguarda la condizione delle strade della città, che, in alcuni casi, presentano delle carenze di vario tipo francamente inaccettabili. Anche qui le chiedo: state pensando a delle misure per limitare queste problematiche? Ha un messaggio di rassicurazione per gli abitanti (che, tra l’altro, sembrano quasi aver perso le speranze)?
“Questo è sicuramente un problema che esiste, ma, a costo di essere impopolare, devo dire una cosa. Gli investimenti in termini economici della nostra amministrazione riservati alle strade comunali non hanno eguali, almeno negli ultimi 25 anni. Chilometri e chilometri di strade sono state rifatte, sia lavorando sulla fresatura e il tappetino che, in certi casi, addirittura sugli impianti fognari. Basti pensare a via Michelangelo, via Genova o Via Nazionale delle Puglie, che è stata oggetto di un intervento importante di creazione della fogna e rifacimento dei marciapiedi. Poi ognuno vorrebbe che la strada sotto casa sua fosse sistemata, e ci sono ancora molte strade che necessitano di interventi, e infatti ci siamo dati alcune priorità. Alcuni interventi ci sono stati anche per l’arrivo del Giro d’Italia, che, tuttavia, è sempre bene ricordare che a Casoria è arrivato non per caso ma grazie al nostro impegno. Insomma, molte strade devono essere ancora rifatte, ma, come detto in apertura, negli ultimi 25 anni noi siamo quelli che più di tutti hanno riservato fondi alla sistemazione delle strade”
Adesso mettiamo un attimo da parte le criticità e parliamo di cose positive. Recentemente si sono fatti dei progressi importanti per quanto riguarda il bando di affidamento dello Stadio San Mauro, che sembra ormai essere in fase di ultimazione. Che traguardo rappresenta questo per il movimento sportivo casoriano?
“L’attività d’ufficio del bando sta andando avanti e credo che di qui a poco tempo la questione si concluderà. La cosa significativa che vorrei ricordare è che la politica e il consiglio comunale, prima ancora del bando, si siano poste l’obiettivo di mettere lo stadio al centro della propria azione amministrativa, tramite una delibera di consiglio comunale che ha consentito di poter avviare le procedure per un affidamento all’esterno. Dico questo perché, a volte, si dice che la politica non si assume le responsabilità. Questa volta la nostra amministrazione di responsabilità se n’è assunta eccome: sarebbe stato molto più comodo lasciare le cose così o pensare di poter gestire lo stadio internamente, anche se i margini per fare ciò non c’erano. Abbiamo dato atto della necessità di rivolgerci all’esterno per la gestione in quanto riteniamo che, così facendo, si possa valorizzare un polmone per quanto riguarda l’ambito sportivo e sociale del nostro territorio. Speriamo che possa essere questa l’occasione per riportare in città realtà importanti anche in ambito calcistico, così come stiamo facendo in altri sport come il basket e la pallavolo”
Oltre al bando del San Mauro, ci sono degli altri nuovi progetti a cui lei e il suo consiglio state lavorando, e che magari verranno annunciati a breve?
“Tante sono le cose in cantiere. Oggi (inizio agosto, ndr) abbiamo stipulato una convenzione con la SMA Campania, alla quale abbiamo dato in comodato un immobile abbandonato, che loro riqualificheranno. Oltre a questo, avremo anche la possibilità di sfruttare i loro mezzi per attività di riserbo in parchi pubblici e scuole. Nel frattempo stiamo lavorando a nuovi fondi di piani d’investimento europei per la riqualificazione della città. In più si stanno facendo progressi sia per la costruzione la Casa della Salute ad Arpino, che per la riabilitazione di Parco Azalea, un bene confiscato alla camorra, dove sorgerà una struttura polivalente, che fungerà da centro antiviolenza e centro sportivo. Recentemente c’è stata l’aggiudicazione della gara per la realizzazione di un teatro nella zona di parcheggio del Macello, oltre ai lavori di riqualificazione della villa comunale e della caserma dei carabinieri di via Pio XII. Nell’ambito delle politiche sociali ci stiamo impegnando affinché possano diventare realtà delle iniziative molto importanti, come le attività di assistenza ai disabili, ai minori stranieri non accompagnati, ai migranti e alle donne vittime di violenza. Su questo aspetto delle politiche sociali abbiamo fatto molti progressi da quando ci siamo insediati: nel 2019 eravamo fanalino di coda nella regione Campania e avevamo solo 2 assistenti sociali, oggi ne abbiamo 20, oltre a un sociologo e a vari psicologi”
In molte occasioni lei ha avuto modo di dialogare con i ragazzi delle nuove generazioni casoriane. Che impressioni ha avuto? Si sente di dire che il futuro della città è in buone mani?
“Io ho un rapporto e un dialogo costante con i ragazzi, sia andando nelle scuole che, banalmente, incontrandoli ogni giorno per strada. Credo che la nuova generazione abbia grandi potenzialità e che sia molto sensibile, per certi versi anche fragile. Proprio per questo io credo che i nostri ragazzi debbano essere ascoltati, accompagnati e preservati dalle brutture e dalle cattiverie che sono intorno a loro. Tutti noi (parlo da genitore), abbiamo la responsabilità di motivarli e indirizzarli verso la buona strada, e, soprattutto, quella di non abdicare al nostro ruolo. In questo modo i giovani possono diventare una risorsa importante non solo per il futuro, ma anche per il presente, dato che già dagli anni dell’adolescenza contribuiscono attivamente alla vita della comunità. Anche questa è una grande responsabilità per loro”
Roberto Canoro