IL SENATO APPROVA NUOVE FORME DI FINANZIAMENTO PER L’ANTITRUST

ROMA – Dal 2013 l’Antitrust – Autorità garante della Concorrenza e del Mercato – aumenta di 20 posti la propria pianta organica.  E’questa, forse, la conseguenza più importante delle decisioni prese dalla Commissione Industria del Senato per i giovani in cerca di lavoro. In Commissione, infatti, è  stato approvato un emendamento del senatore Enzo Ghigo (Pdl) al dl liberalizzazioni che stabilisce la copertura dei costi dell’Antritrust con un contributo dello 0,08 per mille del fatturato delle società di capitale con ricavi superiori a 50 milioni di euro. Una piccola rivoluzione che per molti significa imporre un’ulteriore balzello alle già tartassate imprese. Ed è subito polemica.

E’ lo stesso senatore Ghigo a rispondere dichiarando che “la norma approvata dalla Commissione

Industria del Senato sul finanziamento dell’Antitrust non costituisce affatto un balzello ma rappresenta un ulteriore e decisivo rafforzamento delle caratteristiche di indipendenza dell’Autorità’: i costi di quest’ultima, infatti, saranno coperti da un contributo, di modesta entità e gravante solo sulle imprese con un fatturato superiore a 50 milioni di euro (a 50 milioni di fatturato corrisponderebbero ad esempio 4mila euro di contributo), a carico dei soggetti che si giovano dello svolgimento di un corretto funzionamento della concorrenza, assicurato solo da un’efficace azione da parte di un’Autorità’ veramente autonoma, non costretta, ogni anno, a chiedere risorse finanziarie al Governo per poter sopravvivere”. Anzi a dimostrazione del rigore usato nelle scelte c’è anche l’eliminazione della “previsione in forza della quale parte delle sanzioni irrogate dall’Autorità’ in materia di pratiche commerciali scorrette venivano incamerate dall’Autorità’ medesima, previsione che si prestava a suscitare perplessità in merito all’effettiva neutralità dell’azione repressiva dell’Antitrust in tale settore e che, per tale ragione, era stata da più parti criticata”. Così conclude il senatore per porre fine a polemiche e rumors.

 

 

Di Serena Percuoco

Share This Post