Il nuovo film dell’altro Servillo: “Into Paradiso” con Peppe Servillo

Nello storico quadrilatero dei quartieri Montesanto-Materdei-Stella-Rione Sanita’ e’ da circa un decennio sempre piu’ numerosa una grande comunita’ proviente dall’Oceano Indiano. Pakistani, indiani, bengalesi ma soprattutto srilankesi/cingalesi sono divenuti comunita’ stanziali di una parte storica di Napoli. E’ una popolazione servizievole, educata, molto religiosa e profondamente orgogliosa delle proprie radici. “Into Paradiso” e’ una commedia con elementi teatrali tipici di quei quartieri, ma e’ anche uno starordinario film che racconta di integrazione ed armonia tra noi partenopei e quelle genti venute da tanto lontano. Il film ha regia di Paola Rinaldi ed annovera un casting di grande qualita’: Gianfelice Imparato (gia’ celebre Don Ciro in Gomorra), Saman Anthony (nel ruolo del campione cingalese di cricket sbarcato a Napoli), ma soprattutto il nostro “vicino di casa” (in quanto afragolese ovviamente) Peppe Servillo. Il film racconta di Imparato (nel film lo scienziato Alfonso) figlio del custode del cimitero di Poggioreale che a quasi 50 anni viene licenziato dal laboratorio clinico nel quale lavora; egli, consigliato da un ex compagno di scuola gestore di uno dei tanti cinema porno della zona Ferrovia, cerca un aiuto da un lontano amico emergente politico colluso con la camorra Cacace Vincenzo che sta tappezzando la citta’ con i suoi pazzeschi manifesti per le imminenti elezioni comunali (il Cacace del film e’ Servillo) ed infine il campione Gayan che lascia il suo paese per avere un’agiata vita dal cugino cingalese a Napoli, il quale gli manda foto di case ricchissime nelle quali alloggia …ma delle quali e’ solo il cameriere e dunque non proprio il proprietario. Gayan si ritrovera’ a fare da badante ad un’anziana e per una serie di vicissitudini vede la sua vita incrociarsi con quella del politico colluso e con Alfonso che intanto si e’ ritrovato a fare un piacere al politico colluso e quindi alla camorra. Tra battute e stereotipi napoletani esorcizzati, il tutto viene girato nel “Cavone” di Montesanto.

Questo film, racconta, di una bella pagina di Napoli, citta’ d’accoglienza e di pace, che sta diventando multietnica ogni giorno di piu’ e permette alle proprie comunita’ di identificarsi con la loro nuova terra, rimanendo legati alle proprie radici….proprio come i napoletani lontani dal Golfo fanno da secoli in giro per il mondo.

Ancora una volta un film Made in Naples realizzato da grandi attori con pochi soldi, ma tanta commedia partenopea. Da non perdere!!

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