IL DANNO E LA BEFFA!

Il combinato disposto delle azioni del Governo delle tasse e di una amministrazioni locali spesso incapaci sta rendendo la vita sempre più difficile, ai tanti contribuenti onesti, abbandonati alla deriva di una confusione fiscale senza precedenti. L’amministrazione comunale in carica a Casoria si è ovviamente rivelata perfettamente in linea con questa tendenza assolutamente deprecabile! Come si apprende dagli organi stampa, ma anche dai canali di comunicazione

istituzionale, i cittadini onesti si troveranno a fare i conti, in proprio, con un banale errore degli uffici comunali, relativo alla compilazione dei bollettini per il pagamento della TARES.

 

“Vi è il rischio concreto, – dichiarano Salvatore Cimmino e Francesco Gargiulo, rispettivamente portavoce cittadino e responsabile del “Dipartimento per i rapporti con le categorie” di Fratelli d’Italia “Meloni” – che il contribuente onesto si trovi stretto nel tritacarne di tutte le burocrazie, spesso ottuse, coinvolte nella vicenda. Ci sentiamo, pertanto, di richiamare l’amministrazione comunale ad un intervento più deciso, nella direzione del chiarimento della vicenda, soprattutto per quei cittadini che hanno già pagato non avvedendosi dell’errore sul modello precompilato”.

“E’ fondamentale – concludono Cimmino e Gargiulo, – che almeno si provi a contenere questo ulteriore danno, cui sia aggiunge quella che si configura come una vera e propria beffa, facendo apparire tutta la vicenda come grottesca, per usare un eufemismo. La TARES, infatti, si compone di un tributo e di una maggiorazione, che servirebbe a “coprire i costi relativi ai servizi indivisibili dei Comuni quali ad esempio l’illuminazione…”. Se si considera che, in molte aree periferiche, come nella zona di via Pietro Nenni, questi servizi indivisibili, come la pubblica illuminazione, ma anche quelli relativi all’igiene pubblica, non ci sono ancora, e sembrano non dover arrivare, appare assolutamente comprensibile il clima di sfiducia dei cittadini di quelle zone, nei confronti di istituzioni, rette da un personale politico poco qualificato, e ancor meno credibile”.

 

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