Il 6 dicembre c’è FLASH-BACK, retrospettiva fotografica di Enrico Gambardella voluta dal figlio

NAPOLI – La pioggia ha il carattere delle cose passate ma non dimenticate, colora tutto e si colora in bianco e nero come quelle foto antiche che sembrano un lontano ricordo eppure, nella loro mancanza di colori, in un mondo in cui il progresso della tecnologia sottolinea più volte l’importanza della brillantezza di un vero e proprio arcobaleno dietro schermi trasparenti sempre più sottili, restano uno scrigno di rimembranze pronte ad accarezzarci il cuore. Neanche l’arte in tutte le sue espressioni, forse, che pure riesce a catturare il momento elastico di una sensazione, è capace di incastrare gli attimi tra le tangibili pieghe di una superficie piana come riesce una fotografia.

Era una mattinata di pioggia autunnale, una pioggia fitta che sembrava non voler finire mai, quando l’artista Stelvio Gambardella ha deciso di dedicare al padre Enrico, anch’egli artista ed eccellente fotografo, scomparso nel 2004, una affascinante mostra che permetterà ai fruitori di ammirare ben trentacinque opere di Enrico Gambardella, molte delle quali catturano momenti particolari vissuti per strada, con persone di ogni età nelle loro faccende quotidiane come protagoniste. Istanti “normali”, dunque, tra giochi e azioni e sguardi, che attraverso l’occhio e l’obiettivo di Enrico Gambardella sono stati catturati per sempre e che il figlio Stelvio, a dieci anni dalla morte del padre, vuole mostrare in tutto il loro antico splendore. E sempre nel rumore della pioggia che scendeva, mentre tutto sembrava colorarsi di bianco e nero come le fotografie che aveva tra le mani, Stelvio ha pensato al nome da dare alla mostra: ‘FLASH-BACK’, un gioco di parole che non ricorda solo l’analessi, vale a dire quella figura retorica che testimonia l’improvviso racconto degli avvenimenti passati in una narrazione che rispetta la sequenza cronologica, ma che col trattino centrale indica il flash delle macchine fotografiche e il termine inglese ‘back’ che indica un ritorno, il “dietro”, e ha dunque nel suo profondo un significato legato alle azioni passate.

L’appuntamento è per il sabato 6 dicembre 2014 dalle ore 17 presso il Centro d’Arte e Cultura GAMEN in Via Pontenuovo a Napoli, a pochi passi da Via Foria; alla cerimonia di inaugurazione della retrospettiva fotografica, che sarà presentata dal Prof. Domenico Raio, saranno presenti anche i giornalisti Emilia Sensale e Antonino Fiorino che per l’occasione registreranno una puntata de ‘Il chiodo fisso dell’arte’, la loro rubrica dedicata al mondo dell’arte legata alla trasmissione radiotelevisiva ‘Non c’è Sensale senza Fiorino’.

Share This Post