Questa mattina i giardinetti di fronte alla stazione di Casoria, adiacente alla scuola Palizzi, è stato finalmente ripulito. Un intervento tanto atteso dalla comunità, che da tempo denunciava il degrado dell’area a causa dell’accumulo incontrollato di rifiuti. La pulizia è stata il risultato di segnalazioni che hanno messo in evidenza la necessità urgente di riqualificazione e decoro urbano. Se da un lato l’intervento ha restituito ordine alla zona, dall’altro permane una questione fondamentale: la causa principale dell’abbandono dei rifiuti. Secondo segnalazioni delle guardie ambientali, il problema è legato a una persona che vive in macchina nei pressi della stazione e che, purtroppo, continua a depositare spazzatura nello spiazzale, contribuendo al degrado costante.
Le guardie ambientali hanno già chiesto più volte l’intervento dei servizi sociali per affrontare la situazione in maniera strutturata, ma finora non si è ancora giunti a una soluzione concreta. La vicenda solleva interrogativi più ampi sul supporto che le istituzioni locali dovrebbero fornire a chi vive in condizioni di estrema difficoltà, affinché si possa trovare una risposta che non solo ripristini il decoro urbano, ma garantisca anche un aiuto reale a chi ne ha bisogno.
La comunità chiede interventi strutturali
La pulizia di oggi rappresenta un segnale positivo, ma la comunità è consapevole che senza provvedimenti concreti, lo spiazzale rischia di tornare nel degrado in breve tempo. I residenti chiedono che il Comune e gli enti preposti intervengano con soluzioni di lungo termine: una sorveglianza più attenta, la predisposizione di servizi di raccolta più frequenti e soprattutto un intervento mirato per chi si trova in difficoltà. Oltre all’azione istituzionale, anche la cittadinanza può svolgere un ruolo attivo, promuovendo iniziative di sensibilizzazione e mantenendo alta l’attenzione sul problema. Solo attraverso un impegno congiunto tra istituzioni e cittadini si potrà garantire che lo spiazzale della stazione di Casoria rimanga pulito e vivibile nel tempo.
Antonio Andrea Esposito