Oggi nel tardo pomeriggio fuori all’Istituto Andrea Torrente c’è stato un flash mob per la piccola Martina, tanti alunni di varie scuole e dello stesso Istituto Torrente tra lacrime, dolore e rabbia hanno manifestato dediche e pensieri a Martina, abbracciando con tristezza la mamma devastata dal dolore.
Il Deputato Francesco Emilio Borrelli, il Sindaco di Casoria Raffaele Bene, il Sindaco di Afragola Antonio Pannone uniti ad altri esponenti hanno manifestato solidarietà e dolore per la tragica morte di una ragazza che aveva iniziato a fiorire alla vita da poco, un fiore strappato con violenza nel giardino della vita.
Grande amarezza da parte dei ragazzi per il cancello della scuola chiuso e la mancata partecipazione della Preside dell’istituto e dei professori.
Pensieri, speranze e promesse di ognuno, ma con la razionalità ognuno sa che Martina non sarà l’ultima vittima di una violenza frutto di un patriarcato che fa vincere l’ossessione e la possessione.
La donna deve essere libera di esprimersi, di realizzarsi e di vivere.
L’uomo malato spesso dice: “lei è mia”, e ricorda la frase del film Moulin Rouge, la donna non è un articolo possessivo, la donna non è un numero da aggiungere a una lunga mattanza, la donna è colei che ha generato un uomo e da quell’essere viene ammazzata barbaramente con freddezza e totale lucidità.
Non c’è impeto, non c’è follia, c’è solo l’amore malato, che poi amore non è.
L’amore non è ossessione ma ossigeno.
Basta scarpe rosse e panchine rosse per ricordare il sangue che viene versato, la donna non va ricordata in un giorno all’anno ma tutti i giorni.
Insegnare nelle scuole ad amare, a rispettare, va bene, anzi forse troppo tardi sta arrivando nelle scuole l’educazione affettiva, ma bisogna soprattutto interrogarsi su cosa sta accadendo….la violenza non ha età, viene generata e basta.
Bisogna fermare la violenza, questa è stata la richiesta dei giovani presenti oggi e di tutti coloro che erano presenti per urlare il nome Martina guardando il cielo.
L’appello va alla magistratura, e alle leggi che devono cambiare, chi uccide vive, e sarà libero con la probabile possibilità di ripetere lo stesso reato (le cronache lo raccontano), chi guarda negli occhi il suo aguzzino non potrà più essere libera di vivere.
Martina avrà 14 anni per sempre.
L’amore non si strappa, l’amore si vive e si condivide, e se finisce da parte di uno dei due si conserva nel cuore il bello di un sentimento, provando a trovare e a riscrivere un nuovo amore, ma questi esseri l’amore non lo conoscono e condannano a vivere per sempre nell’inferno del dolore alle famiglie.
Cristina Ferraiuoli