FITTI ATTIVI E PASSIVI DEL COMUNE DI CASORIA…ci sarà una svolta ?

Ora che l’insediamento della nuova compagine amministrativa sembra incominci a dare insperati frutti  in merito alla contestata, subìta, gridata, inveterata questione dei rifiuti solidi urbani (e non solo…), che ci ha letteralmente logorati nella salute e nello spirito, ci concediamo il lusso di essere un tantino ottimisti e di incominciare a pensare che qualcosa incominci a cambiare: Casoria è decisamente più pulita, non siamo più costretti a fare gli slalom tra montagne di spazzatura per transitare a piedi, e nell’aria non aleggia più quel maleodorante puzzo di sporcizia che abbiamo subìto per così tanto – troppo – tempo.

In questa vena di timido ottimismo, viene da chiedersi se, oggi, potremmo incominciare a sperare che la nuova amministrazione si occupi altresì di una ulteriore annosa, deficitaria questione che pur ci riguarda

da vicino: quella dei fitti passivi, ovvero quei costi che il Comune sopporta per il godimento di beni di terzi, costi che costituiscono un forte carico, cui fa da contraltare una non oculata gestione delle risorse di cui dispone il Comune, da cui lo stesso dovrebbe trarre dei profitti, ma che evidentemente trascura di riscuotere.

 

Per quanto riguarda gli immobili presi in locazione dal Comune, che riguardano i locali per gli anziani, l’ufficio elettorale, l’ufficio tributi, per citarne solo alcuni, la spesa è eccessiva; al contrario gli immobili di proprietà del Comune concessi in locazione a terzi, non vengono curati, trascurandosi l’adeguamento dei canoni nel migliore dei casi e, nei peggiori, non curandone la puntuale riscossione .

E’ questo un capitolo del bilancio che andrebbe attentamente vagliato dall’attuale amministrazione, che in così breve tempo ha dato prova di puntualità e di efficienza nell’affrontare – e provare seriamente a risolvere – una tormentata e difficile questione che ha coinvolto  – e coinvolge – l’intera cittadinanza e la salute pubblica; ora, ci aspettiamo un altro brillante ed efficace intervento sul fronte della razionalizzazione delle risorse e della spesa pubblica, sollecitando una seria e dettagliata analisi degli edifici di proprietà e di quelli in affitto, in modo da quantificare con certezza l’ammontare dei fitti passivi, e quello del mancato introito dei fitti attivi.

Occorrerebbe liberarsi di quei fitti che non portano alcun effettivo utile o godimento alla cittadinanza, e curare seriamente, in modo produttivo e fruttifero, gli immobili di proprietà del comune e la relativa concessione in godimento a privati.

Quest’amministrazione ha già dato precisi segnali di operatività e di efficienza: ci aspettiamo che non siano segnali di fumo.

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