DI NUOVO INSIEME DOPO 55 ANNI

Una rimpatriata tra ex compagni di scuola dell’allora istituto “G. A. Rocco”, via Toselli – Afragola

Serata umida e piovigginosa, il due marzo scorso, ma il cuore di 13 uomini, “diversamente giovani”, convenuti nella Bottega “Bruner”, a Cardito, irradiava di ardente calore umano: ognuno ha accolto l’altro con un sorriso, un abbraccio, una stretta di mano, avvertendo brividi di emozione. Quale il motivo dell’incontro? Avevano solo voglia di trascorrere una serata insieme, lontani dalle rispettive famiglie, gustando un’appetitosa pizza? No! Qualcosa di ben più nobilmente bello li ha stimolati, con entusiasmo, a rivedersi dopo ben 55 (cinquantacinque) anni: riannodare un legame, interrotto nel lontano giugno del 1968, al termine del terzo anno di scuola media, dopo un triennio trascorso insieme nella sezione B dell’ Istituto “Gennaro Aspreno Rocco”, ubicato in via Toselli.

Nel rivedersi, ciascuno ha potuto constatare quanto il fluire della vita abbia mutato i connotati fisici degli ex compagni di classe, rispetto all’ultima foto di  gruppo con l’amato prof. Armando Salomone, scattata nel lontanissimo anno poc’anzi citato;  ciò, però, non ha creato imbarazzo, al contrario ha trionfato l’incontenibile gioia  di guardarsi negli occhi, mentre si raccontavano, in un clima confidenziale, episodi del proprio percorso esistenziale, oltre ad aneddoti scolastici vissuti insieme. No, non è stato un “amarcord”! Lì, in quel locale,  non si respirava un clima di malinconica nostalgia  o, quanto meno, tale sentimento non ha sicuramente prevalso, ma vi ha predominato, forte ed insopprimibile, il senso di comunanza, di un’affettività che non si è lasciata vincere dal tempo che inesorabile passa, come fiume inarrestabile; né incombeva assolutamente l’atmosfera amara e desolante di “Compagni di scuola”, film diretto e interpretato da Carlo Verdone.

Ci si è resi conto, invece, nel nostro incontro, organizzato da Francesco Russo con il valido ausilio di altri ex, di quanto inscalfibile sia la memoria dei momenti dedicati alla relazione con persone che ci hanno arricchito interiormente, di compagni con cui si sono condivisi eventi lieti e tristi, di insegnanti che hanno inciso sulla nostra formazione (oltre a Salomone, la prof.ssa Pepe, il prof. Litterio …). E ci si è riscoperti, a tavola, nell’ascoltarsi, nell’ amichevole conversare, nel pronunciare battute scherzose, ancora un po’ ragazzi degli anni ’60 – nell’animo, intendo – riscoprendo che uno dei segreti per dare valore alla vita è di riconquistare un po’ della nostra infanzia perduta e anche di qualificare il  nostro tempo, di renderlo più prezioso, dando maggiore importanza e valore alle relazioni, nelle quali costante deve essere l’impegno a offrire il meglio di sé a chi ci è caro. E’ stato bello e straordinario, durante la fatidica serata, osservarci gli uni con gli altri, cogliendo, al di là delle rughe, dei capelli brizzolati, candidi o radi, del corpo “modellato” dal tempo e/o da qualche acciacco, la contentezza sincera  per la  vicinanza di persone custodite nello scrigno della memoria, persone non dimenticate, che  si è sentito il bisogno di vedere, di abbracciare, avendo percorso insieme un pezzo di strada, nel quale ciascuno ha lasciato di sé agli altri incancellabili ricordi.

Significativo, a riguardo, è stato il dispiacere di qualche ex che, per motivi di forza maggiore, non ha potuto presenziare alla cena dell’”allegra brigata”;  ma vi è stato posto, in qualche modo, rimedio, con una videochiamata in diretta, che ha consentito di renderlo partecipe all’evento, assicurandogli che ci saremmo rivisti in un secondo incontro. Al termine, non poteva non mancare la foto di gruppo, in cui ognuno dei presenti, ponendo anche al centro la foto ingrandita del compianto prof. Salomone, si è collocato nella medesima posizione di quella assunta nel flash dell’anno scolastico 1967 -68. Nella Bottega “Bruner” di Cardito, quei ragazzi del ’68 ( oltre al già citato Russo, Pasquale Ambrosio, Marco Caccavale, Pino Celardo, Francesco Giacco,  Salvatore Lanzano, Giuseppe Puzio, Giuseppe Salomone, Luigi Santoro, Giovanni Silvestro,  Giuseppe Sole, Augusto Tuberosa, Antonio Botta; inoltre Luigi Stendardo da remoto, assente Gennaro Di Micco)   ora uomini maturi, hanno compiuto, con entusiasmo fanciullesco, un meraviglioso tuffo nel passato, da cui sono riemersi con l’accresciuta consapevolezza che la lontana esperienza formativa, vissuta insieme nel periodo preadolescenziale nella scuola “Rocco”, ha contribuito anch’ essa a forgiare la loro personalità, consentendo di affrontare le successive stagioni della vita con  determinazione, serietà e impegno e di fronteggiare anche qualche “bufera” superata con forza d’animo e coraggio, senza demordere né avvilirsi.

Una leggera pioggerellina ci ha bagnati, mentre ognuno, dopo i saluti, si avviava presso la propria auto per fare ritorno a casa. E’ piacevole immaginare che il Cielo ci abbia benedetti e che coloro, tra professori e compagni (Giovanni Bencivenga e Antonio Maiello) che hanno già staccato il biglietto per il viaggio nei sentieri della Luce eterna, ci abbiano voluto salutare dall’Alto con infinita gratitudine per avere fatto anche di loro memoria, percependoli vicini al nostro cuore.

Antonio Botta

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