EQUIPARARE SUBITO LE DETRAZIONI DEI PENSIONATI A QUELLE DEGLI ALTRI LAVORATORI. I PENSIONATI ITALIANI PAGANO DI IRPEF OLTRE 2000 EURO IN PIU’ RISPETTO AGLI OMOLOGHI TEDESCHI E FRANCESI E 100 EURO IN PIU’ RISPETTO AI LAVORATORI DIPENDENTI”
“I dati diffusi dall’Inps – dichiara Massimo Vivoli, Vice Presidente vicario Confesercenti e Presidente della Federazione dei pensionati – dimostrano che la situazione dl reddito di milioni di pensionati è ormai insostenibile, e reclama un cambiamento urgente di rotta. I pensionati non possono essere più considerati massa da spremere, ma cittadini da risarcire della perdite del potere d’acquisto, ormai ridotto ai minimi termini”.
“È clamoroso – continua Vivoli – che anche le detrazioni fiscali penalizzino proprio i pensionati.
“Dai nostri studi – spiega – risulta infatti che una pensione media circa 14mila euro annui, paga di Irpef circa 100 euro (45 se ultrasettantacinquenne) in più rispetto ad
un lavoratore dipendente con reddito equivalente. Ma paga addirittura 2000 euro in più rispetto a pensionati tedeschi e francesi e 1700 euro rispetto a spagnoli ed inglesi”.
Ma se ci si riferisce alle pensioni minime il quadro diventa ancora più penalizzante ed ingiusto: il prelievo Irpef è superiore di quasi 140 euro (70 se sopra i 75 anni) rispetto ai lavoratori dipendenti. Ed è maggiore di 900 euro rispetto a quello di tutti i pensionati europei, per i quali si registra una generalizzata esenzione da tassazione personale.
A Governo e Parlamento – conclude quindi Vivoli – è impossibile non chiedere: l’Europa esiste solo in alcuni casi e non in altri? E come chiudere gli occhi di fronte a questa realtà dei fatti, mentre occorre un’urgente equiparazione dei trattamenti fiscali? In un momento di crisi così lunga e di consumi al tracollo sarebbe davvero assurdo lasciare le cose come stanno. Ecco perché chiediamo oltre all’equiparazione delle detrazioni anche la detassazione delle tredicesime”.
Roma, 21 novembre 2012