Dal Vangelo secondo Luca

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». 
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». 
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

Questo episodio si incastra in un momento storico particolare. Il popolo ebraico era “governato” da un re, Erode, che viveva una vita dissoluta senza morale, ubriaco di potere credeva di poter fare tutto quanto desiderava e favorire tutti coloro che voleva. Le tasse erano alte e il popolo era allo stremo. Il popolo stesso era diviso c’erano i farisei, gli scribi, i sadducei che cercavano di mantenere il loro potere, la posizione sociale sacrificando troppo spesso il credo

ebraico. Poi i pubblicani che lucravano sulle tasse che estorcevano ai loro compaesani, gli zeloti che con battute belligeranti cercavano di destabilizzare la dominazione romana. Insomma un tempo piuttosto caotico e molto simile a quello che viviamo noi oggi. Allora ci chiediamo, come a quel tempo si chiesero: Cosa dobbiamo fare? Il Vangelo allora fa rispondere Giovanni che dice prima di tutto che sta arrivando Colui che è la risposta. La pala di cui si parla serviva a sbattere i chicchi di grano ed allontanare la pula, significa che dobbiamo primariamente liberarci delle scorie, delle cose di cui non abbiamo bisogno, del superfluo e bruciarlo. Questo che viene è uno al quale Giovanni non può scioglie il legaccio del sandalo.( Questa era la legge del levirato che prevedeva che chi voleva sposare una donna , ma questa era per un altro allora il nuovo sposo slegava il sandalo al primo pretendente e se lo infilava. Questo era il passaggio del diritto da un uomo all’altro). Giovanni usa un linguaggio sponsale per descrivere questo sposo che viene a sposare noi in pieno diritto. Gesù è colui che ci spoglia della pula e la brucia. Dobbiamo cambiare rotta, l’Avvento è il tempo idoneo per farlo ed allora bisogna cominciare da ciò che possiamo fare: forse abbiamo due tuniche ed allora potremmo donarne una, forse potremmo smettere di far del male alle persone, ad estorcere; forse potremmo smettere di essere mercenari ed imparare ad accontentarci di quanto abbiamo. Prima che Gesù possa arrivare a te, la porta bisogna prepararla. Allora se ci chiediamo cosa fare? La risposta sta nel cominciare da quello che realmente possiamo fare. Genoveffa Tuccillo

 

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