Dal Vangelo secondo Luca

17 Novembre 2013


In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». 
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi

saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. 
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

 

Ci troviamo di fronte ad un Tempio bellissimo, quello di Gerusalemme, una meraviglia agli occhi degli uomini del tempo. Si sta ammirando questo spettacolo grandioso, la bellezza dell’architettura. Gesù fa notare che di quello che oggi guardiamo con tanta ammirazione, non resterà nulla. Le nostre costruzioni, patte di piccoli passi, pietra su pietra. I nostri affanni quotidiani per arrivare ad una posizione sociale, il posto di lavoro… quante angosce abbiamo vissuto per cose che oggi non ricordiamo nemmeno. Quante cose ci sembravano importanti un tempo ed ora le guardiamo come a cose poco importanti. Badiamo a non lasciarvi ingannare dalle preoccupazioni che ci assillano la vita; ci saranno dolori, guerre, distruzioni, noi non dobbiamo perdere la direzione della nostra vita.  Lo scopo della nostra vita è vivere con gioia intima, con serenità, ogni tribolazione della nostra vita. Se comprendiamo fino in fondo il fine ultimo della nostra vita, il piano di Dio nella nostra vita. Siamo chiamati all’immortalità, stiamo nelle mani di Dio sempre. Se crediamo che Dio esiste crediamo anche che la nostra esperienza terrena è un passaggio che va vissuto pienamente, fino in fondo. Dio trae sempre il bene dalle cose della nostra vita, anche quelle più dolorose, quelle che non comprendiamo. La nostra vita non può perdersi nelle sue mani. Genoveffa Tuccillo

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