Dal 29 settembre al 1 ottobre 2011: Festival delle culture e dei soggetti del precariato metropolitano.

Il 15 ottobre è la giornata internazionale promossa dagli “indignados” contro  le politiche di austerity ed anche in italia ci sarà una mobilitazione generale contro la precarietà lavorativa ed esistenziale.

Precaria é un’occasione per costruire insieme il dispositivo comunicativo, sociale e di azione per queste giornate di ottobre!

Una tre giorni di attraversamenti, contro-narrazioni, workshop, musica, proiezioni, incontri, assemblee e cospirazioni tra il Maschio Angioino e Palazzo Gravina (facoltà di Architettura) per fare rete, per disegnare una cartografia della precarietà nella nostra città e insieme ad essa per individuare i linguaggi, gli strumenti, le rivendicazioni e le pratiche per affrontarla.

La precarietà che viviamo si è fatta insostenibile e le politiche di austerity sull’onda della crisi finanziaria internazionale ricadono pesantemente sulle nostre condizioni di vita, sui nostri diritti sociali, mentre difendono i privilegi e la speculazione. Ma il ciclo di

rivolte e di proteste che vanno dalla Kasbah di Tunisi, dall’Egitto, dalla Grecia ai movimenti di democrazia dal basso delle acampada spagnole,  al rifiuto di pagare un debito iniquo da parte della popolazione islandese, sono altrettanti esempi di rivendicazione di vera democrazia sociale, di ribellione a chi ha fatto solo profitti privati e ora vuole socializzare le perdite.

 

Le strategie utilizzate, i linguaggi, l’uso dei social network, le rivendicazioni, le pratiche di lotta ci riguardano!

Per rivendicare il diritto alla garanzia del reddito, per l’abrogazione delle norme sulla precarizzazione del lavoro, per difendere il salario indiretto e i beni comuni, per rifiutare un “debito” iniquo, per non pagare noi la loro crisi…

I precari della conoscenza, della scuola, dello spettacolo, dell’industria, dei trasporti, i disoccupati, i sottoccupati, gli studenti, i mediattivisti, i migranti, gli operatori sociali invitano a confrontarsi insieme.

Per creare le piazze permanenti di chi oggi non ha voce e vuole fare del 15 ottobre un punto di svolta!

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