Casoria invasa da ladroni e avvoltoi?!

Cè del marcio al Comune? Vorremmo proprio saperlo. Le ricerche sono iniziate 15 anni fa. Ci fu il blitz degli Ispettori del Ministero della Funzione Pubblica e della Ragioneria dello Stato. Durò 49 giorni e portò il Comune di Casoria agli onori della cronaca: “Il Mattino”, il “Giornale di Napoli”, “Cronache di Napoli” fecero a gara per sbatterlo nelle posizioni d’onore.

 

Giusto: l’informazione ha le sue regole e non esistono salvacondotti per chi sgarra. In questa Casoria percorsa dai brividi dell’onestà, il Comune non poteva restare ai margini delle grandi pulizie. Non saremo noi a scandalizzarci: non siamo tra i cretini di regime che invocano e difendono il corporativismo. Chi ci segue sa che, da tempo, ci siamo imbattuti contro i maneggioni, i ladroni, gli imbonitori e gli industriali del crac. L’arrivo degli Ispettori del Ministero della Funzione Pubblica prima e quelli della Commissione Prefettizia di Accesso agli Atti Amministrativi poi, 10 anni fa, ci trovò consenzienti: eravamo stati noi a sollecitarli in tempi non sospetti, quando era tutto un coro di elogi e connivenze ed il sottoscritto, a quei tempi, sui periodici Nuova Città, City News prima e Casoria Oggi poi, denunciava gli sperperi dei fitti passivi (alcuni persistono ancora!), il non utilizzo del patrimonio comunale (ancora oggi ndr), i misuratori idrici sballati, le tasse della vergogna della Nettezza Urbana (Tarsu), i problemi del Mercato Ortofrutticolo e quello dei tessuti del venerdì, la follia “europea” del Centro Polifunzionale di via Cava, il pasticciaccio brutto di Casoria Ambiente Spa, il miliardario acquisto degli uffici al Parco Le Querce in via Piave, il campo polivalente all’interno dello Stadio San Mauro chiuso costato quattrocento milioni di lire mai inaugurato né utilizzato per la mancanza dell’incanalamento in fogna del casotto spogliatoi, le lottizzazioni convenzionate e tanto altro………

Siamo contro i truffatori, specie quelli che utilizzano le posizioni di comando per aumentare il loro portafogli sia in denaro che in voti, ma anche contro gli avvoltoi, quelli che volteggiano alla ricerca del cadavere.

Corsi e ricorsi storici: 10 anni dopo: incredibile ma vero, proprio nei palazzi della politica non hanno capito la gravità del momento. Vincenzo Carfora sorrideva e mostrava fiducia incrollabile anche agli attacchi del suo vecchio maestro ai tempi dell’udeur Ciccio Polizio e a quelli dei compagni di maggioranza (8 consiglieri che gli inviano una lettera offensiva).

Tutti, il Sindaco, l’ex Senatore, i figli di hanno giocato al massacro. Torpidi o citrulli, si sono consumati in beghe da cortile: a me quella poltrona, a te i resti. Oppure: non toccare i privilegi del mio settore. I poverini non hanno capito un bel nulla: non era quello il momento per le resse di basso profilo, anche perché mentre loro, cafoni, bisticciavano, Casoria veniva espugnata.

Due sono i pericoli che, adesso, incombono, sulla nostra Città, con lo scioglimento del Consiglio Comunale: 1) la crisi morale ed economica, evitabile solo con una rifondazione da parte degli organi istituzionali; 2) le mire dei politicanti della maggioranza, oppositori della maggioranza, che non vedono l’ora di impossessarsi del giocattolo a fini demagogici – pubblicitari – imprenditoriali – commerciali – clientelari. Questi stanno alla finestra pronti all’occupazione: (dovranno, però, per questo, aspettare giugno 2016): “i politici venderebbero l’anima al diavolo pur di accaparrarsi del consenso” mi diceva, tanti anni fa, il Senatore Michele Florino, in un convegno dal titolo “Trasparenza e Legalità”  dove esaminava e dibatteva, in quell’epoca le duecento pagine della relazione degli ispettori del Ministero della Funzione Pubblica.

A conclusione: i casoriani non credono né in Carfora né in Casillo ma, purtroppo, neanche nelle Istituzioni.

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