CASORIA, AL VIA LA CAMPAGNA NAZIONALE “SENZA TREGUA”

Quattro firme per l’Italia. È quanto chiede ai cittadini Fdi-An, con la campagna “#Senzatregua”, lanciata a livello nazionale, per raccogliere firme e consensi, intorno a quattro temi di grande interesse, da trasformare in due petizioni e due proposte di legge di iniziativa popolare. Le petizioni invocano, rispettivamente, una risposta forte, da parte della nostra Nazione, rispetto alla vicenda dei due Marò, con il ritiro graduale delle truppe in missione di pace fino alla conclusione positiva della controversia; e la celebrazione di primarie a tutti i livelli, come punto di partenza per la ricostruzione di un centrodestra unitario.

Le due proposte di legge di iniziativa popolare, invece, riguardano la legge sulle adozioni, per limitare espressamente queste ultime alle coppie eterosessuali; e la possibilità per i cittadini di detrarre fiscalmente ogni scontrino.

 

“Anche stavolta, – afferma Salvatore Cimmino, portavoce cittadino del partito guidato da Giorgia Meloni – Casoria sarà in prima linea, nella realizzazione di una campagna, che vuole affrontare temi molto importanti per il futuro del nostro Paese. Il lancio dell’iniziativa nella nostra Città è previsto per il prossimo 17 luglio, dalle ore 17 alle ore 19, quando allestiremo un banchetto per la raccolta delle firme, nei pressi della Galleria Marconi”.

“Particolarmente sentita alle nostre latitudini, – continua Cimmino – è la petizione che invoca le primarie a tutti i livelli, per la scelta dei candidati alle cariche monocratiche. Il centrodestra casoriano deve essere, infatti, ben consapevole della necessità di stabilire delle regole, segnatamente per la scelta del candidato a sindaco, come conditio sine qua non per la costruzione di una coalizione, alle prossime amministrative”.

“Abbiamo appreso non solo a spese nostre, ma a danno dell’intera Città, che l’accomodarsi ai capricci dei caporioni locali porta male. Occorre affrancarsi da certe logiche del passato, se non vogliamo nuovamente assumerci la responsabilità, politica e morale, dello sfacelo, in cui abbiamo indirettamente piombato Casoria, consegnandola di fatto al comitato di affari, che oggi la governa”, conclude.

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