ANNO ZERO PER CASORIA

Porta a porta a chiazze e maie, sotto a roce e a chiazza.

Occorre scegliere

La grave crisi politico – gestionale – amministrativa che sta vivendo Casoria da  mesi ha riproposto, tra i tanti, il problema dell’obiettività dei giornalisti. Si è sentito parlare di codice di comportamento e di altre cose del genere. Lo stupidario del cronachismo locale, minacce, petizioni con raccolta firme, lettere anonime ai cronisti locali; eppure, è un Consiglio Comunale con molti iscritti all’ordine (l’intera famiglia Polizio, Pino Balsamo, Raffaele Bene). Iscritto all’Ordine è l’Assessore all’Ambiente Pasquale Tignola; Il Presidente del Consiglio Comunale è fratello di uno dei più importanti giornalisti italiani. Mimmo Ferrara è stato, per anni, il presidente nazionale dell’INPGI. Ci sono anche degli editori.

Non voglio toccare, in questa sede, il delicato tasto della competizione politica, ma va sottolineato, specie, dopo aver partecipato alle elezioni per il rinnovo

delle cariche all’Ordine dei Giornalisti, che il problema della obiettività di chi fa questo mestiere sia di grande attualità.

 

Credo che la professione del giornalista nasca, nella quasi totalità dei casi, da una grande passione.

Si può diventare impiegati o anche direttori di banca soltanto perché all’inizio si è avuta un’opportunità di lavoro in quel settore, si può diventare ingegneri perché alla fine del liceo si è scelta ingegneria così come si poteva scegliere…..veterinaria, si può scegliere medicina perché figli di un medico, giurisprudenza perché figli di avvocato, e così via. Dicendo questo non voglio escludere che ci siano solide vocazioni anche in altre professioni. Credo peraltro che giornalisti si nasca, anche se poi non è facile diventarlo per davvero. Certo non lo sono tra gli 8000 iscritti all’Ordine dei Giornalisti, Elenco Pubblicisti, della Campania in migliaia che non hanno mai scritto e che non scrivono……..

Apro qui una delle mie parentesi.

Ricevo moltissime domande di giovani che vogliono intraprendere questa professione e sono entusiasta dare loro delle opportunità, provvedere per la loro iscrizione all’Ordine dei Giornalisti (dal 2010 ne ho iscritti tanti…..) ed impegnarmi con tutte le mie forze a sostenerli e tutelarli.

La migliore strada per diventare dei buoni giornalisti è quella di frequentare la redazione di un giornale, di una radio, una televisione, un sito web e trovare un giornalista di buona volontà e riuscire ad imparare il mestiere. Le sinergie con alcune televisioni, radio e con alcuni siti web  serviranno a realizzare tutto questo.

 

Oggi per un ragazzo non è difficile mettere piede in queste redazioni. Roma, Cronache di Napoli, le radio, le tivvù e i web danno qualche possibilità.

Auguri a quanti hanno iniziato con il sottoscritto (Leandro Del Gaudio, Giuseppe Pesce, Dario Sarnataro, Frida Pennino).

A questo punto, quindi, ben vengano i giornali locali come Casoriadue, Libero Pensiero, Il Domenicale di Casoria, Il Giornale di Casoria, Maiden, Murales, Nuova Dimensione e quanti altri vorranno e potranno dare la possibilità ai giovani di imparare una professione.

Ero partito dal discorso dell’obiettività. Ebbene, credo che un giornalista non possa essere completamente imparziale.

Voglio dire che è quasi inevitabile diventare simpatizzanti di uno schieramento o di un’Idea.

Con l’esperienza, l’età, la saggezza si può controllare e attenuare ma è impossibile sterilizzarlo completamente. Frequentando consiglieri, assessori o uomini di partito è impossibile che queste simpatie non finiscano per condizionare anche un giornalista integerrimo.

Credo che la cosa più onesta da fare sia quella di ammettere le proprie debolezze e le proprie simpatie.

Da giovane ventenne ammiravo, insieme a tantissimi amici, Giorgio Almirante, affollando i suoi comizi in Piazza del Plebiscito e apprendevo da Claudio Ferone i valori e gli ideali della Destra Sociale e Plurale e cioè i concetti di Patria, Lavoro e Famiglia.

 

A Casoria anche questo è difficile. Un Consiglio Comunale che è una sola grande marmellata, appiattito dagli strateghi della politica che manovrano dai loro nascondigli i loro “compagni di merende”. Mai una volta che parlassero di Turati, Lombardi e Di Vittorio i socialisti casoriani. MAI. Don Sturzo, De Gasperi e Giorgio La Pira, loro, i democristiani. Mai un convegno, a Casoria, di un livello culturale talmente alto che parlasse alle giovani generazioni di Marx, Gramsci, Benedetto Croce, Salvemini, Guido Dorso, Ungaretti, Giovanni Gentile, Ezra Pound, Pino Romualdi e Julius Evola.

Invece di tutto questo, questi faccendieri della politica sono maestri in lottizzazioni convenzionate, permessi di costruire, pip, pop, pur, puc, piu, concessioni edilizie, commissari ad acta, sperperi di denaro pubblico, spartizioni di incarichi, direzioni lavori, assunzioni, società miste e tanto altro.

Come si fa a scegliere in tutto questo, una parte? Come possono i giovani avvicinarsi alla politica? Pochi, affascinati dal grande movimento dei no global dopo che è svanita, eclissata anche la figura del compagno Fausto Bertinotti.

E’ difficile! L’unica speranza è che chi è interessato a fare politica si ribelli alle imposizioni bulgare e che i partiti si impossessino del proprio ruolo, tornino a parlare di cultura politica e non dei soliti imbrogli. Il futuro è nero. I figli dei bambini di oggi, quelli di pochi anni, pagheranno i tantissimi guasti causati dalle scellerate amministrazioni democristiane e socialiste e dai loro degni eredi.

Ovviamente pur non essendo imparziale si può cercare di essere obiettivi e non troverete un giornalista o un aspirante tale disposto ad ammettere di non esserlo al mille per cento, ma facendo questo mestiere c’è sempre la situazione nella quale un aggettivo, una valutazione, una parola finiranno per essere scelte o influenzati dalle nostre simpatie.

Credo che questo succeda nella vita. Chi fa politica non potrà mai dimenticarsi delle sue convinzioni e non sarà mai completamente obiettivo. Tuttavia spesso mi trovo a confessare tranquillamente la mia preferenza politica senza però rompere un rapporto etico, corretto, deontologico e professionale con i lettori, politici compresi, tranne una piccola parte di privilegiati e permalosi che si appiglia su tutto, per la grande disponibilità di servizio che questo giornale cerca di dare alla Città.

NANDO TROISE.

 

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