Al Trianon, una giornata di omaggio al “Signor G” con le scuole e una “nazionale” degli artisti

Con un’intera giornata dedicata, si concludono al Trianon, lunedì 3 dicembre prossimo, le manifestazioni di omaggio a Giorgio Gaber, in occasione del decennale della scomparsa del Signor G.

Due gli appuntamenti, entrambi a ingresso libero: alle 10, La scuola incontra Gaber e, alle 21, la serata-evento Napoli per Gaber.

Al mattino Paolo Dal Bon, presidente della fondazione Gaber, e Giorgio Verdelli, direttore artistico del Trianon, con lo scrittore Maurizio De Giovanni, “gaberiano” della prima ora, animeranno un incontro con gli studenti per far conoscere da vicino questo antesignano del “politicamente scorretto”, approfondendone la figura artistica e umana.

La sera, invece, si animerà un confronto a più voci tra artisti napoletani, chiamati a rileggere l’opera di Gaber, declinando un messaggio capace di attraversare con disinvoltura generi e categorie, generazioni e latitudini. Introdotti da De Giovanni, si mescoleranno le voci di una Napoli che sa fare cultura: Enzo Decaro, gli Osanna, Lorenzo Hengeller, Patrizio Trampetti, Marco Francini, Giovanni Block, Nando Misuraca, Valerio Sgarra, Andrea Carotenuto, Simona Capozzi, Francesca Rondinella, Antonio Del Gaudio e Fabrizio Fierro. Con loro, Rosaria De Cicco e Alan De Luca, attori dalla

spiccata sensibilità musicale. Una “nazionale” di artisti partenopei, allestita con rigore teatrale per garantire la fedeltà stilistica e sentimentale, in un omaggio popolare a Gaber “made in Naples”, ideato da Verdelli e Dal Bon. E del popolo e popolare nell’accezione più nobile è la vulgata gaberiana: semplice e insieme complessa, allegorica ma intellegibile, sfrontata eppure garbata, sempre in divenire, restando in costante sintonia con il suo tempo, e proprio per questo capace di essere trasversale, al di sopra delle parti, pur essendo per scelta e per vocazione “di parte”. «Scusate, io sono su e voi siete giù, ma è un fatto casuale, succede perché stavolta sono io che devo dirvi qualcosa», disse rivolgendosi al suo pubblico dal palcoscenico. Per interpretare questo spirito ribelle e popolare il teatro di piazza Calenda ha scelto, quindi, di condividere con la città questo tributo, per una festa a ingresso gratuito, un “open forum” ambientato in teatro, dimensione ideale della vicenda gaberiana, al quale Napoli potrà partecipare. Perché se «libertà è partecipazione», il teatro pieno è la testimonianza più autentica che si possa consegnare al Signor G.

 

Bastian contrario capace di danzare, senza mai cadere, sul sottile filo tra ironia, poesia e invettiva, Gaber è un grillo parlante che ha sempre qualcosa da dire. E quel “qualcosa”, mai quanto oggi, vale la pena di rileggerlo. Questo filo lungo 800 chilometri steso tra Napoli e Milano, del resto, è tutt’altro che casuale: nell’estate del 1966, infatti, il cantautore meneghino partecipò al XIV festival della Canzone napoletana, classificandosi secondo con il brano di Alberto Testa e Giordano Bruno Martelli ‘A pizza, eseguito in coppia con Aurelio Fierro. Un episodio che non mancherà di essere raccontato.

Con questo doppio appuntamento del 3 dicembre si concluderanno le manifestazioni di omaggio all’artista, promosse in collaborazione con la fondazione Gaber, aperte dall’allestimento di una mostra tematica e dalla messa in scena dell’incontro-spettacolo Gaber se fosse Gaber, scritto e interpretato da Andrea Scanzi.

Per informazioni: 081-225 82 85, www.teatrotrianon.org.

 

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Trianon – il teatro della musica a napoli

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