Intervista ai candidati consiglieri: A tu per tu con Fabio Esposito

Quali sono le tue idee e i tuoi progetti per rendere migliore la città, e quale potrebbe essere il tuo contributo all’interno della giunta comunale?

Di idee e progetti nel cassetto ne ho tanti, ma credo che bisogna essere razionali e spiegare prima di tutto agli elettori che nessuno di noi candidati possiede la bacchetta magica per poter risolvere i tanti problemi, tutti insieme e nei primi 100 giorni, cosa che sento spesso ribadire in campagna elettorale  dagli altri candidati. Posso però dirti che se dovessi avere l’onore di sedere sui banchi del consiglio comunale quale rappresentante del popolo Casoriano la prima cosa che farò e sfidare tutti i consiglieri comunali che hanno un reddito certo, e Vi assicuro che tra i tanti eletti nel Consiglio Comunale delle varie legislature passate e in quest’ultima trascorsa quasi l’80% di essi lo detengono, è quello di rinunciare ai gettoni di presenza per le sedute in consiglio comunale e per le commissioni, e di istituire un capitolo nel bilancio comunale dove far confluire questi fondi e poterli mettere così a disposizione delle famiglie meno abbienti e dei disoccuparti storici.

Perché votare te?

 

Perché credo di rappresentare la dicontinuità con il passato, perché la classe politica degli ultimi 30 anni in questo comune ha fallito, non ha centrato nessuno dei diversi obiettivi che nei vari programmi elettorali presentati, si erano prefissati di raggiungere. I soliti “noti” raccolgono i loro consensi perché li basano su un elettorato certo che deriva dalle famiglie numerose che li eleggono per difendere i loro e propri interessi personali, tralasciando il bene comune. Ed hanno un interesse ancora più enorme, quello di rimanere le cose come stanno, perché lasciarci nel bisogno nel degrado e nella precarietà, conviene poiché dopo sia inevitabile  rivolgerci a loro per avere quel  famoso“piacere” che in una società normale e civile del XXI° secolo sarebbe semplicemente un nostro diritto.

In che modo vedi il futuro di Casoria e quali sono a tuo avviso le priorità che la nuova amministrazione dovrà affrontare?

Sono ottimista per natura e continuerò ad esserlo sempre, ma sono anche con i piedi ben impiantati a terra, e se dovessi dirti le cose che dicono tutti in questi giorni, a poche settimane dalla scadenza elettorale, dovrei dirti “Ottimo perché la speranza è l’ultima a morire, perché , riapriremo lo stadio San Mauro, daremo il lavoro ai disoccupati riqualificheremo le aree dismesse  non commetteremo mai più gli errori o se preferite “orrori” del passato e bla bla bla…” Ma voglio essere spontaneo, concreto e con una sana punta di realismo.Il futuro che ci attende è incerto, è difficile, basta ascoltare i media per capire la crisi che stà attraversando paesi ricchi e poveri del globo, è una crisi mai vissuta prima a livello internazionale dove politici navigati, professori universitari e scienziati si affannano ad arginare e trovare soluzioni che al momento non si vedono. Ma venendo alla nostra realtà locale, secondo me non dobbiamo commettere l’errore di disunirci, dobbiamo avere la capacità aldilà delle ideologie politiche e degli schieramenti, di restare uniti e fare fronte comune per risolvere i piccoli problemi quotidiani, regalando una speranza al prossimo che è quella del “cambiamento”. A mio avviso è dalle cose più piccole che bisogna partire per ottenere poi grandi risultati, ed a Casoria visto che anche le cose più piccole mancano come strade, parcheggi, aree verdi attrezzate e quant’altro dobbiamo concentrarci su questi temi.  

Sei giovane, pensi possa essere un punto a tuo favore o sfavore in una città come Casoria?

Dipende dai punti di vista e dalla mentalità delle persone, perché essere giovane può far sì che le persone ti vedano come inesperto e non all’altezza del compito che ti attende, dimenticando però che la politica non è una cosa che si studia e s’impara sui banchi di scuola, ti tramanda il Signore per grazia ricevuta oppure ti viene lasciata in eredità da un parente con un Cognome noto in Città. No la politica è secondo me alla portata di chiunque giovane o anziano che sia, purchè  sia fatta con lo spirito di “mettersi a disposizione del prossimo” dare insomma un contributo affinché la comunità o la città in cui vivi possa essere migliore di come ti è stata lasciata da chi ti ha preceduto. Vorrei rivolgere un appello visto che mi stai dando la possibilità di questa breve intervista. Ho visionato le liste di tutti i partiti delle varie coalizioni, ed ho notato che tanti giovani come me sono scesi in campo, mi farebbe piacere che tutti quanti raccogliessimo tanti consensi per essere al governo di questa città. Una certezza oggi c’è: i vecchi o gli anziani, come preferite hanno fallito e per più di 30 anni come dicevo prima. Noi “no” metteteci alla prova e se dovessimo fallire fra 5 anni ci manderete a casa.

 

 

 

 

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