A pochi giorni dal cambio al vertice di Casoriambiente una intervista al Presidente Francesco Passaro

Casoriambiente, società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nella nostra città, rinnova il suo organigramma: prevista infatti per il 5 (in prima convocazione ed il 15 in seconda) l’assemblea dei soci per la nomina del nuovo Cda. A pochi giorni dal cambio di poltrona, abbiamo incontrato il Dott. Francesco Passaro, classe ’53, Presidente della società dal 2008.

Presidente ci racconti la storia di Casoriambiente negli ultimi tre anni: come l’ha trovata al suo arrivo ?

Sono arrivato in Casoriambiente nel 2008, quando la società versare in una condizione economico-finanziaria disastrosa. Era dal 2005 che si registravano forti perdite di gestione, la situazione era davvero molto stressata. I fornitori venivano pagati con diversi mesi di ritardi e quindi si rifiutavano a prestare i loro servizi, si riuscivano a stento a garantire i pagamenti degli stipendi minimi.

 

Cosa è stato fatto in questi anni? E in che condizioni è oggi la società?

Una delle prime cose per cui ci siamo adoperati è stato il trasferimento della sede. Casoriambiente non aveva una sede propria, ma l’autoparco era ospitato in uno spazio della società Credendino di

Caivano, e così gli uffici. Dal punto di vista gestionale si è anzitutto proceduto a due ricapitalizzazioni della società stessa, che le hanno permesso una stabilizzazione economica. Nel Febbraio 2008, quando ci siamo insediati, a capo della città c’era l’amministrazione straordinaria ed in quel periodo abbiamo dato avvio ad un piano di risanamento della società. Con l’arrivo dell’amministrazione Ferrara, poi, abbiamo sancito il nuovo contratto per l’attività sul territorio. Gli ultimi tre bilanci sono stati chiusi in positivo, i rapporti con i fornitori sono tornati ad essere buoni ed i pagamenti sono regolari. Nel corso di questi anni abbiamo anche provveduto alla completa ristrutturazione del parco automezzi, che prima versava in uno stato a dir poco fatiscente.

 

E come si è evoluto il meccanismo della raccolta differenziata?

Nel 2008 (periodo di emergenza rifiuti quasi peggiore di quella attuale, n.d.r.) la differenziata non arrivava al 10%. Alla fine di quell’anno siamo arrivati al 25% per arrivare al 50% del mese di agosto appena passato. Per la fine dell’anno puntiamo, con il contributo della frazione di Arpino – in cui la raccolta sta iniziando ora- ad arrivare ad oltre il 65%. Ci tengo però a sottolineare che questi risultati sono il frutto di una  grande opera di squadra iniziata tre anni fa, in cui è necessaria una organizzazione del lavoro che funzioni alla perfezione. Abbiamo puntato ad una ottimizzazione del meccanismo della differenziata e ad una maggiore efficienza nel lavoro.

Avete avvertito molto il peso dell’ultima emergenza rifiuti?

Sicuramente il periodo peggiore è stato quello di maggio e giugno, in cui, per i problemi alle discariche che tutti conosciamo, non ci facevano sversare. Tuttavia è stato proprio in quel periodo che abbiamo lavorato per anticipare la raccolta differenziata “estrema”, estesa a tutto il territorio. Se fino a qualche mese fa sversavamo 100 tonnellate al giorno, ora ne sversiamo poco meno di  50. Una riduzione di oltre il 50%, quindi.

Insomma, i cittadini hanno risposto bene.

Si, e sono loro la prova della bontà del lavoro che stiamo compiendo. C’è grande risposta e grande aumento di sensibilità da parte di tutti. E poi, è più bello per tutti avere strade pulitee  larghe perché non invase dai cassonetti. Ai quali, ormai, eravamo abituati quasi facessero parte dell’arredo stradale.

Quanto è importante la sinergia con il Comune e gli amministratori locali per questa società?

Fondamentale. Con la caduta della precedente amministrazione tra i mesi di febbraioe maggio abbiamo vissuto una fase di stallo, ma oggi c’è totale sinergia con l’amministrazione, che segue i nostri lavori e si sta sollecitando proprio in questo periodo per Arpino. E’ vero infatti che ci opera è l’azienda, ma è soprattutto necessario che ci sia la volontà politica di fare qualcosa. Dal punto di vista dei rifiuti la realtà campana è molto complessa e proprio per questo è necessario un contatto stretto con i cittadini e con le maestranze locali.

Negli ultimi mesi si è parlato molto del “Modello Vedelago”: Lei cosa ne pensa?

Se per “modello Vedelago” si intende un meccanismo il cui obiettivo è quello di aumentare ed ottimizzare la raccolta differenziata e di recuperare quanto più materiale possibile, allora sono un sostenitore di questo modello. Per fare questo, però, c’è bisogno di incrementare l’impiantistica: ad oggi infatti l’impiantistica a nostra disposizione ci impone di sversare la frazione umida fuori provincia. Non bisogna però fare l’errore di voler importare in toto, nella nostra realtà, un modello peculiare di un territorio con caratteristiche ed esigenze dalle nostre.

Tra qualche giorno sarà nominato il nuovo Cda di Casoriambiente: ha qualche suggerimento per chi siederà al suo posto?

A chi siederà nel nuovo Cda suggerisco anzitutto di vivere e gestire la società in maniera dinamica  e sempre in evoluzione Oggi siamo arrivati ad oltre il 50% di differenziata, è vero, ma c’è sempre l’esigenza di ottimizzare i risultati e non fermarsi mai. E’ fondamentale che non si diano mai per scontato gli obiettivi raggiunti e da raggiungere. La società è un cantiere aperto che necessita di continue opere di ristrutturazione.

Dunque Presidente: partire da ciò che è stato fatto per andare avanti.

Proprio così, in virtù del Decreto 138/2011 approvato qualche giorno fa. tra l’altro il 31 Marzo 2012 scade l’affidamento alle società in house. Sarà necessario porsi il problema di come superare questa scadenza e mantenere l’affidamento. Se il decreto verrà convertito totalmente in legge, si passerà da società in house a società sul mercato. A mio avviso Casoriambiente, nella condizione in cui si trova oggi dal punto di vista economico, finanziario e amministrativo, ha tutte le carte in regola per stare sul mercato ed essere altamente competitiva. Può essere questa l’opportunità pere fare un salto di qualità ed allargare il proprio bacino di utenza. Ma per fare ciò non si può prescindere da una attenta ed oculata gestione di tipo manageriale. E mi auguro sia così.

 

Ringraziamo il Presidente Passaro per l’attenzione  e la disponibilità rivolteci e gli facciamo gli auguri per il futuro. Nei prossimi giorni vi racconteremo le evoluzioni nella gestione della società e vi aggiorneremo sul nuovo Cda.

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