A 50, 100, 200 metri dalle Olimpiadi di Londra: intervista a Matteo Giordano

Matteo Giordano, classe ’89, made in Napoli, è già inserito nel Progetto Londra 2012. Da astro nascente del nuoto europeo, aspira ora a diventare un campione olimpico. Ragazzo tenace, grintoso, simpatico e disponibile, ha subito accettato di rispondere ad alcune nostre domande.

Matteo, a quanti anni e dove hai iniziato a praticare questo sport?

 

Ho iniziato a 5 anni e mezzo, su consiglio del medico, alla Delphinia di Castello di Cisterna.

Chi ha intuito che avevi capacità tali da puntare così in alto?

Il mio primo allenatore, Pio Papa, che attualmente allena a Cisterna, ha capito, da quando avevo soli 8 anni, che con un buon allenamento avrei potuto aspirare a titoli importanti, grazie alle mie caratteristiche fisiche.

Come hai fatto a coniugare lo sport con la scuola?

In realtà, quando ero piccolo, non mi piaceva affatto nuotare, ma ero praticamente costretto da mia madre che con molta pazienza mi accompagnava agli allenamenti nonostante i miei capricci.

E’ vero che appartieni al gruppo sportivo della Guardia Forestale?

Si, è verissimo. Far parte di questo gruppo sportivo è per me un onore e indice di tranquillità, soprattutto economica, perché grazie al mio stipendio riesco a pagarmi gli studi e gli allenamenti.

Ma non hai qualche sponsor?

Si, sono sponsorizzato dalla Speedo, ma solo da pochi giorni.

Sei diplomato? Frequenti l’università?

Si, sono diplomato al liceo classico e attualmente frequento la facoltà di giurisprudenza a Napoli.

Quante ore a settimana dedichi agli allenamenti?

Mi alleno tutti i giorni escluso la domenica, 2 ore e mezza, sia al mattino che al pomeriggio, alternando allenamenti in acqua con sedute di palestra.

Sei specializzato in 20,100,200 metri dorso, ma c’è qualche altro stile cono cui ti piacerebbe gareggiare?

In realtà mi piacerebbe cimentarmi in tutti gli stili, un po’ per gioco e un po’ per sfida contro me stesso; anche se alla fine mi rendo conto che lo stile per cui sono più portato è proprio il dorso.

Quali risultati hai ottenuto dal meeting di Lamezia?

Ho vinto un oro e un argento anche se, come mi ripete spesso il mio attuale allenatore, Umberto Capasso, che ormai mi segue da 14 anni, non sono questi i risultati a cui devo aspirare. Ogni gara, ora come ora, è per me un test per confrontarmi di continuo come me stesso e le mie capacità.

Ho saputo che oltre a te, anche Francesca Ceto, Luca Baggio e Stefania Pirozzi sono stati inseriti nel progetto della Nazionale, Londra 2012. Vi allenate insieme?

Non ci alleniamo insieme anche perché facciamo parte di circoli diversi. Io ho l’opportunità di allenarmi, oltre che alla Delphinia, anche alla Scandone, che ha vasche superiori a 25 m, adatte al mio allenamento lungo e intenso. A questo proposito permettimi di ringraziare il presidente del comitato regionale Campania, l’avvocato Paolo Trapanese.

Per concludere, quali prospettive hai per il futuro?

Vorrei arrivare tra i primi due classificati alle qualificazioni mondiali di Shangai 2011, che si terranno ad Aprile a Riccione. Infine, è inutile dire che spero di andare a Londra e, perché no, anche vincere.

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