Attendere, prego. Ancora? Forse no, anzi, senza forse. Il tempo dell’attesa è terminato, il pallone torna a rotolare, ancora più rapidamente del previsto. Perché? Perché le emozioni sono più intense, alimentate dalla passione per il calcio e dal desiderio di vittoria. Sarà una stagione dal gusto agrodolce per la SSC Casoria 1979, abituata a palcoscenici prestigiosi, ma costretta a disputare il campionato di Promozione per la mancanza di una casa dove dimorare, per l’inagibilità del “San Mauro“. Sarà una stagione dal gusto agrodolce per l’avversario da affrontare ai 32esimi della Coppa Campania, fronteggiare il Città di Brusciano susciterà un possibile senso di rivalsa per l’epilogo della scorsa annata sportiva. In programma domenica 3 settembre alle 11.00 presso lo stadio “Gobbato” di Pomigliano d’Arco, si tratta della prima gara ufficiale nella competizione regionale, la prima gara ufficiale che sancisce l’esordio di mister Imparato alla guida della Viola del Sud. Un amalgama di emozioni, le quali, senza dubbio, infervorano il clima ed accendono l’amore presente nel cuore della tifoseria. Trepidazione, impazienza e smania per un nuovo inizio, magari scoppiettante, con l’augurio di un epilogo positivo, chissà, forse trionfante. Numerose saranno le difficoltà da superare e gli intralci da oltrepassare, considerato l’elevato tasso tecnico del Girone A di Promozione da affrontare; tanti saranno gli avversari pronti a duellare per una posta in palio rilevante. Il destino, dunque, mette subito di fronte il Casoria a un banco di prova significativo. Non sarà soltanto una partita di Coppa, ma un primo test per misurare la solidità del gruppo, l’intesa tra i reparti e il consolidamento degli schemi di squadra; sarà cruciale, inoltre, conoscere ed apprendere la capacità di reagire alle avversità. L’assenza del “San Mauro” pesa come un macigno: giocare lontano dalla propria casa priverà la compagine viola di un punto di riferimento identitario, ma può anche trasformarsi in uno stimolo in più per compattarsi, per trasformare la difficoltà in risorsa. Per di più, determinante sarà l’apporto dei tifosi, per cui la squadra scenderà in campo ed onorerà la maglia sino all’ultimo istante di gioco. Anche senza un vero e proprio stadio, la SSC Casoria 1979 potrà rifugiarsi in un luogo definito “casa“: il cuore pulsante della comunità casoriana. E così, tra attesa e speranza, tra ricordi e desideri, comincia una nuova stagione, intensa e difficile, ma vibrante. Un viaggio da vivere tutti insieme, tutto d’un fiato, con l’aspirazione di esaudire i propri sogni covati.
Edoardo Riccio