Intervista al presidente del consiglio comunale di Casoria Pasquale Fuccio

1) Il compito, forse più evidente, del presidente del consiglio comunale è quello di disciplinare i lavori dell’assemblea. Quali altri compiti ha il Presidente?

Il Presidente ha anche il compito di stimolo e controllo a tutela non solo del Consiglio stesso, ma della città intera. Sono entrato in consiglio comunale dicendo che questo Presidente non voleva diventare il guardiano del silenzio. Ho detto ai miei elettori che avrei voluto fare la rivoluzione. Oggi il comune di Casoria può rivoluzionarsi se viene data maggiore attenzione ai dipendenti, valorizzando quelle risorse che in questi anni hanno speso la loro vita nell’interessa del comune e valorizzando quindi i meriti. Deve finire la stagione dei dipendenti “con tessera e parentela” ed iniziare quella dei meriti.

2) Quali sono, se ve ne sono, i progetti a cui stai lavorando in qualità di Presidente?

Ho proposto alcune modifiche al regolamento del consiglio comunale secondo due principi generali:

economicità ed efficienza. Ho immaginato una riduzione delle commissioni dalle attuali sei a quattro macro aree ed una riduzione degli attuali undici membri per commissione a cinque, massimo sette. Ciò comporterebbe un taglio al costo della politica costituito dal mix tra gettoni di presenza e permessi da lavoro. Ho poi pensato di introdurre tempi certi entro i quali la commissione dovrà produrre l’atto: 15 giorni in sede consultiva; 20 in quella referente e tre mesi nella sede redigente. Altra novità necessaria è l’obbligatorietà che le convocazioni avvengano non più attraverso mezzo notificatore, ma attraverso posta certificata. In più ho pensato di regolare uno strumento già nominato nel vecchio regolamento: la question time che consiste nella possibilità data ai Consiglieri di fare un’interrogazione al sindaco immediata su un fatto urgente. Il sindaco avrà 5 minuti per rispondere e il Consigliere 3 per la replica.

 

 

3) Questa modifica ha trovato sostegno da parte dei Consiglieri?

Ho avuto un incontro con l’ordine dei commercialisti e quello degli avvocati di Casoria che hanno espresso parere positivo sul testo. Convergenza c’è stata anche nell’ufficio di presidenza con Massimo Iodice ed Emilio Polizio, oltre ai capogruppo di maggioranza che insieme al sindaco hanno sostenuto questa riforma. Il sindaco in particolare, già da consigliere provinciale ha fortemente sostenuto la riduzione delle commissioni ed ha concorso a ridurre quelle della Provincia da 10 a 5.

 

4) Oltre alle modifiche nel regolamento, vi sono altre idee in cantiere?

Ho immaginato la possibilità di far partecipare un gruppo limitato di giovani delle scuole superiori alle sedute consiliari e garantire loro dei posti a sedere in Consiglio in prima fila. Per i ragazzi di scuola media inferiore immagino un percorso itinerante con l’assessore e qualche consigliere comunale più giovane che possa spiegargli il funzionamento della macchina comunale. Sottoporrò questo progetto a tutti i direttori didattici delle scuole del territorio accogliendo anche i loro eventuali suggerimenti.

 

5) Più volte è stato di fatto negato ai cittadini la possibilità di assistere al consiglio comunale perché l’aula ha una capienza di massimo 40 persone; inoltre essa non è provvista di posti a sedere e ciò rende impossibile ai più anziani o a persone con ridotte capacità motorie seguire le sedute, spesso lunghissime. Sta prendendo provvedimenti su questo fronte?

Proprio sui posti a sedere, una delle prime iniziative che ho fatto è stata quella di dotare la sala consiliare di sedie. Ottanta per la precisione. E’ stato quindi anche raddoppiato il numero dei posti prima assegnato al Consiglio.

 

6) Si è pensato di dare vita alla commissione pari opportunità?

La commissione pari opportunità è prevista dallo statuto all’articolo 35. C’è bisogno di istituirla secondo quanto disciplinato dallo Statuto il quale dovrà essere con urgenza, una volta istituite le commissioni, portato all’attenzione della commissione “affari generali” affinché venga anche questo adeguato alle evoluzioni normative che si sono succedute negli anni, dal 2004 ad oggi.

7) Lei, durante l’esperienza da consigliere comunale, ha dimostrato più volte di essere particolarmente sensibile al tema della criminalità. Ci saranno interventi in proposito?

Sto contattando tutti i presidenti del consiglio dell’area Nord di Napoli perché ritengo ci sia una fascia di problemi comuni a tutta l’area. Il più sentito è il recupero di uno spirito anticamorra che deve appartenere prima al Consiglio e poi alla comunità. E’ giusto che di questo se ne occupino tutti i Presidenti dell’area Nord immaginando iniziative congiunte che servano al contrasto dell’illegalità. La camorra  è legata ad una serie di attività produttive; dobbiamo essere certi che sia lontana dalla politica e far capire ai cittadini che conviene stare con lo Stato e non con la camorra. Per far passare questo messaggio è giusto che si crei un fronte comune,  anche per non soffrire una pesante solitudine che, in questi casi, diventa pericolosa. Penso che la prima cosa che dovremmo riportare all’attenzione del Consiglio sono gli sportelli anticamorra, antiusura e antiracket. Dobbiamo anche chiedere di tenere alto il controllo della Magistratura e delle forze dell’ordine.  Queste ultime hanno oggettive difficoltà dovute ai tagli economici subiti e alla scarsa attenzione dei Governi centrali rispetto al tema della sicurezza, chiederò di fare pressioni sul Ministro affinché quest’area possa essere maggiormente attenzionata.

8) Nell’immediato cosa può fare l’amministrazione comunale per tutelare i cittadini?

Abbiamo bisogno di far approvare in tempi brevi uno strumento idoneo a dare certezza ai cittadini sui costi di alcuni servizi, tra i quali il trasporto funebre. Vorrei anche concordare con il sindaco un giorno di ricevimento per incontrare la cittadinanza.

9) In questi anni i cittadini hanno imparato a conoscerla e a prendere atto del suo carattere spesso irruente. Il presidente del consiglio deve però essere una figura super partes, una garanzia per maggioranza e opposizione ed essere capace di gestire l’assise civica. Crede di essere la persona più adatta a questo ruolo?

Il mio è sicuramente un carattere irruento, ma si tratta di passione politica. Chi ha passione non è detto che manchi in equilibrio. Mi appassionavo quando ero all’opposizione come mi appassiono ora, ma se le cose vanno fatte nel giusto equilibrio della politica, non ho motivo di arrabbiarmi. Io spero di essere il Presidente che rappresenti tutti, ma prima di ogni cosa le istituzioni e la legge.

 

10) Lei è stato il candidato più votato al Consiglio comunale sia all’interno del Pd che della coalizione stessa. A cosa crede sia dovuto il suo successo elettorale?

La gente è stanca di sentire e vedere le stesse persone; ha voluto premiare la chiarezza delle cose dette in campagna elettorale e la speranza. Oggi bisogna fare in modo che la speranza si traduca in fatti.

 

11) Questa amministrazione si è presentata come la “svolta”, il “cambiamento”. Abbiamo assistito nel contempo al ritorno di personaggi politici del passato. A grande sorpresa è stato assegnato un ruolo importante all’ex senatore Tommaso Casillo, (oggi assessore alla Mobilità). Cosa è cambiato rispetto al passato o cosa cambierà?

Non ho accettato nel recente passato il giudizio storico sul senatore Casillo fatto da parte della vecchia maggioranza, perché l’ho ritenuto sempre superficiale ed offensivo. Oggi Casillo come assessore alla Mobilità ha dimostrato nei fatti che sta svolgendo il suo ruolo con entusiasmo e, a mio avviso, anche bene. Sono convinto e spero che le voci che lo vorrebbero anche “sindaco di fatto”, non trovino conferma nella realtà. Ritengo che Carfora sia l’uomo giusto per lavorare nel solco della discontinuità, se lasciato lavorare in autonomia.

 

12) In diverse occasioni si è assistito alla cattiva educazione di taluni assessori e consiglieri comunali che, in barba alle norme del vivere civile e alla legge sul divieto di fumo in luoghi pubblici, fumavano tranquillamente all’interno dell’aula consiliare. Sarà ancora tollerato tale comportamento?

Domanda sbagliata per un Presidente fumatore! Non posso negare che spesso mi è capitato di utilizzare la sala antistante quella consiliare per scaricare la tensione attraverso il fumo. Sono convinto che bisognerà evitare che i politici possano fumare nei luoghi del Consiglio, ma non posso assumere promesse sul divieto in qualsiasi luogo.

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