Ischia modello di sicurezza

Mercoledì 25 ottobre Lacco Ameno, il più piccolo dei sei comuni dell’isola d’Ischia, ha ospitato un pomeriggio di studi carico di significati, fortemente voluto da esperti ed istituzioni, organizzato dalla testata giornalistica “Il Dispari” con il patrocinio delle sei municipalità isolane e dell’Ordine degli Architetti. Sono passati più di due mesi dall’evento sismico che ha sconvolto l’intera comunità isolana e non solo nel cuore della stagione turistica. A fatica ci si sta risollevando, tuttavia la strada è ancora lunga e tortuosa ed è necessario fare tanti sacrifici per superare questo momento. Ischia modello di sicurezza è stato il titolo del workshop che si è svolto presso l’elegante sala conferenze dell’hotel Regina Isabella nella centralissima piazza Santa Restituta. Ad intrattenere la folta platea rappresentata da professionisti, residenti delle aree colpite dal terremoto dello scorso 21 agosto, studenti delle scuole superiori ed appassionati della materia ci hanno pensato relatori di elevato spessore, moderati dal giornalista Gaetano Di Meglio, direttore del quotidiano delle isole di Ischia e Procida. Dopo i doverosi saluti istituzionale del sindaco ospitante Giacomo Pascale hanno preso il via i lavori. I relatori che man mano si sono succeduti hanno offerto una serie molto ampia di spunti di riflessione e proposte per far si che la fase di ricostruzione abbia prontamente inizio e per cercare di limitare al massimo i rischi che potrebbero scaturire da un nuovo evento sismico. Quello che è emerso fin dalle primissime battute è che l’isola d’Ischia potrebbe ben presto diventare modello su come affrontare il rischio sismico in Italia, lì dove la carenza normativa in materia è alquanto evidente. Fare di Ischia un laboratorio di Sismologia ed Ingegneria Sismica è una sfida molto ambiziosa che, con qualche piccolo sforzo da parte delle istituzioni, potrebbe concretizzarsi. Il Prof. Giuseppe De Natale, dirigente dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha sottolineato come l’area vulcanica campana sia caratterizzata da flussi di calore molto intensi. Questi riguardano in modo particolare l’area compresa tra i Campi Flegrei ed Ischia. Sull’isola la zona magmatica è localizzata ad una profondità molto superficiale che non va oltre 2-3 Km. Qui le temperature risultano

talmente elevate da rendere le rocce duttili e quindi non più in grado di rompersi. Per questo motivo i terremoti ad Ischia si verificano a profondità molto basse. Ciò permette di capire come sia stato possibile che un evento sismico di magnitudo 4.0 abbia creato simili danni in un’area che comunque resta ben circoscritta. Ha fatto seguito l’intervento dell’ Ing. Antonello De Luca il quale ha presentato uno studio dettagliato da lui eseguito nelle aree colpite dal sisma. Egli si è a lungo soffermato sul tipo di costruzioni presenti nelle zone rosse di Lacco Ameno e Casamicciola Terme ed in quelle verdi limitrofe e sui danni che hanno ricevuto. La sismicità di Ischia è fortemente concentrata nell’area nord dell’isola ed in modo particolare nella parte alta di Casamicciola. De Luca ha mostrato alla platea immagini molto significative che mostravano il tipo di lesione nelle strutture a testimonianza del fatto che il terremoto dello scorso 21 agosto è stato molto forte. L’Avv. Bruno Molinaro si è soffermato a lungo su quelli che sono gli aspetti di giurisprudenza in materia sismica. Infine la Prof.ssa Antonietta Iacono con il suo intervento ha sottolineato l’importanza per un popolo nel mantenere l’identità dei luoghi affermando come oggi la ricostruzione vada programmata in loco nel pieno rispetto della storia delle zone colpite dal sisma evitando “deportazioni” in altri luoghi.

GIUSEPPE GALANO

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