Casoria 2016: intervista a Francesco Russo, candidato socialista

Casoria 2016: intervista a Francesco Russo, candidato socialista

Cominciano gli speciali di CasoriaDue verso le amministrative 2016. Oggi abbiamo avuto il piacere di incontrare il candidato sindaco dei socialisti, Francesco Russo.

 

Innanzitutto grazie per aver accettato il nostro invito. Il suo è uno dei primi nomi per la corsa alle amministrative del 2016. Come nasce la sua candidatura?

Un’idea di candidatura che nasce da un dibattito interno, nel Partito Socialista, fondato su alcune riflessioni. Tuttavia siamo ancora in una fase di elaborazione e siamo aperti ad eventuali alleanze, basate sui programmi elettorali e non sulle spartizioni territoriali.

Lei ha vissuto per quattro anni tra Francia e Belgio. Durante queste sue esperienze ha individuato dei “modelli amministrativi” a cui Casoria dovrebbe ispirarsi.

Sì, ho vissuto lì per la mia formazione specialistica in chirurgia e, successivamente, per ragioni lavorative. Ci sono dei modelli basati sulla concretezza dei fatti e c’è una maggiore apertura al lavoro. Pensi che in Francia c’è una legge che si chiama “Riduzione del tempo di lavoro” che prevede solo 38 ore settimanali di lavoro per un chirurgo, favorendo così una maggiore domanda per l’impiego di nuove forze di lavoro. Per quanto riguarda Casoria, io ho vissuto anche in una città che me la ricorda molto tenendo conto della distanza di Casoria con Napoli e della città in questione con Parigi. La città in questione è Villejuif, un centro che presenta una struttura molto organizzata e che ha saputo cogliere le opportunità che gli amministratori casoriani, ad esempio, non hanno saputo sfruttare. Penso ai trasporti, ma non solo.

La sua candidatura, evidentemente, esprime anche un certo dissenso nei confronti delle ultime amministrazioni che hanno governato la città. Quali sono, secondo lei, le negligenze imperdonabili delle diverse classi politiche qui a Casoria?

Io penso che sia una questione di fallimento di una generazione politica. Dopo Tangentopoli, quindi dopo il 1992, i partiti hanno vissuto un periodo di difficoltà dove ad emergere come classe dirigente sono state le seconde e terze linee di partito. Vede, Casillo è il responsabile principale della situazione casoriana, ma non è l’unico. Penso a Pugliese, Graziuso e anche ad alcuni consiglieri comunali del Partito Democratico che oggi vestono i panni di “anti-casilliani”. Tuttavia c’è da dire che la città, quando deve scegliere, non sceglie Casillo. Alle amministrative del 2008 perse contro Ferrara, ad esempio. Per quanto riguarda gli errori delle amministrazioni casoriane devo dire che si è praticamente sbagliato su tutto, è mancata una visione di città. E si continua a sbagliare, con i fondi europei sfruttati male.

Quali sono i punti principali del vostro programma?

Chiaramente siamo ancora in fase di elaborazione, stiamo ascoltando i cittadini e stiamo procedendo alla costruzione di un programma credibile e fattibile.  C’è il discorso di una nuova visione, con una città “lanciata” sui trasporti. Lo siluppo della Linea 1 della Metropolitana è un tema da non sottovalutare, con il progetto dell’apertura della stazione Capodichino da tenere in considerazione. Investire anche sulle residenze universitarie può essere motivo di rilancio per Casoria, considerando la vicinanza della nostra città con Napoli. Un modello ambizioso per la nostra città può essere quello della democrazia partecipativa attuata con successo da Lula, ad esempio.

Un altro discorso importante da affrontare è quello dei beni comuni, con Terranostra che, a tal proposito, merita tutto il nostro sostegno perché è un’iniziativa di importante livello sociale.

Mantenendoci sull’attualità, che cosa pensa del caso Kawakami?

Incommentabile! E’ un po’ l’emblema del degrado morale e civile che sta vivendo la nostra città.

Lei ha dei punti di riferimento in politica?

Cominciamo col dire che il Partito Socialista è il partito più antico d’Italia basato su valori fondanti come solidarietà e giustizia. Turati, Nenni: ci sono tanti punti di riferimento. Ogni battaglia di libertà ha avuto la firma di un socialista.

Prima le ho chiesto dei modelli amministrativi del Belgio e della Francia. In Italia, secondo lei, c’è un modello amministrativo da emulare?

Più che di modelli amministrativi, parlerei di modelli di efficienza. In Italia, dobbiamo dirlo, li troviamo prevalentemente al Nord, ma anche in alcune realtà della Toscana. Come ho avuto modo di dirle in precedenza, è una questione di classe dirigente. Se cambia la classe dirigente, si cambiano le cose.

Il suo punto di vista sul Governo Renzi

Credo abbia buone intenzioni, ma credo anche sia evidente che il Jobs Act sia limitato solo al privato, escludendo il pubblico. Poi la riforma del Senato non la trovo per nulla soddisfacente, si ritorna ad un parlamento di nominati.  Uno dei temi principali che il governo dovrebbe trattare è quello della sburocratizzazione.

Sburocratizzazione tanto cara a Vincenzo De Luca, un esponente con cui dovrà confrontarsi se riuscirà a vincere le elezioni del 2016.

De Luca è un ottimo amministratore. Ha trasformato una città “estiva” in una località attrattiva anche in inverno. Lui ha avuto visione, quello che è mancato ai politici casoriani in questi anni.  Vedremo come lavorerà alla Regione, anche se le premesse mi sembrano molto buone. Penso, in campo sanitario, alla stabilizzazione dei precari.

Ritorniamo alla nostra città. Casoria 2016, Russo vince le elezioni. Il primo atto da sindaco.

Rinuncerò allo stipendio da sindaco perché è assurdo che in una città con il 70% della disoccupazione giovanile il primo cittadino debba intascare delle cifre vicine ai 5000 euro.

Ringraziandola per la disponibilità, la congedo chiedendole un suo messaggio per i cittadini casoriani.

Bisogna avere coraggio e dare fiducia ai giovani.

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