80 pizzaioli, 36 forni: sul lungomare di Napoli la pizzeria più grande del mondo

NAPOLI – Sbarca sul lungomare pedonalizzato la pizzeria più grande del mondo. Saranno 36 i forni accesi senza sosta da mercoledì a domenica per un’impresa da guinness dei primati: creare 500 pizze al giorno ciascuno per un totale di 90mila tra margherite e marinare. 

Sono i numeri della seconda edizione del Paulaner Napoli Pizza Village che per la prima volta apre i battenti nel cuore della città: gratuito l’ingresso, 36 le pizzerie storiche aderenti, oltre 3mila i posti a sedere per una superficie complessiva di 24mila metri quadrati. Tante le novità della kermesse 2012: oltre alla location, sono disponibili due forni speciali dedicati ai bambini, che potranno così imparare l’arte culinaria divertendosi. Per i celiaci gli organizzatori hanno previsto margherite senza glutine. 

Ogni sera, alle 21, sul palco centrale posizionato alla convergenza tra viale Dohrn e via Caracciolo si svolgeranno concerti, spettacoli musicali e di cabaret mentre su tutta l’area si potranno incontrare artisti di strada itineranti. Sarà una festa ecologica: Comune e Asìa

saranno infatti presenti con uno stand nel quale verranno fornite semplici e divertenti lezioni di raccolta differenziata. Non mancano i concorsi: alla creatività ecologica è dedicato, ad esempio, il «Pizza 4 frazioni» con gli ingredienti colorati che richiamino il vetro, la carta, la plastica e l’organico. Si potranno inoltre visitare gli stand delle aziende che forniscono i prodotti per la preparazione delle pizze: «Caputo» per la farina, «Latticini Orchidea» per la mozzarella, «Annalisa» per i pomodori. 

La radio ufficiale, «Kiss Kiss Napoli», trasmetterà in diretta – ogni giorno dalle 20 alle 23 – il programma «Night revolution», condotto da Max Giannini. «Con questa iniziativa vogliamo far appassionare anche i più giovani ad un alimento sano e semplice, lontano anni luce dai panini industriali che vanno di moda in altri posti del mondo» spiega Sergio Miccù, presidente dell’Associazione pizzaiuoli, che parla di un settore a prova di crisi: «Le principali caratteristiche di genuinità ed economicità consentono alla pizza di resistere anche in momenti difficili come quello attuale e di offrire opportunità di lavoro a migliaia di persone». 

La prossima sfida, annuncia Miccù, è certificare il pizzaiolo: «Abbiamo ottenuto il marchio per la pizza, ma adesso è fondamentale che questa straordinaria figura di artigiano venga tutelata e valorizzata, a partire dagli istituti alberghieri». Antimo Caputo, amministratore delegato della «Molino Caputo», si sofferma sul valore strategico dell’impasto: «La farina, unita alla creatività del pizzaiolo, consente di dar vita a veri capolavori. Se ne potranno gustare tanti durante la manifestazione, che rappresenta un motivo d’orgoglio per tutti noi e che è stata realizzata grazie al gioco di squadra. Sull’importanza e sulla varietà delle farine e dei metodi di lievitazione discuteremo, giocando, con tanti ospiti giovedì alle 18,30». Quanto alla crisi, la risposta di Caputo è «portare avanti l’industria ma sempre con la mentalità di un artigiano».
Fonte: IlMattino.it

 

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