8 MARZO: FESTA DELLA DONNA O GIORNATA DELLA DONNA?

Oggi si celebra la donna, o meglio si festeggia la donna, la madre, la moglie, la figlia. Oggi è un giorno che ci dovrebbe “ricordare” l’importanza della figura femminile, l’importanza che riveste il ruolo della donna all’interno della società. Ebbene, forse andrò controcorrente, forse deluderò molte donne che si sono date già ai preparativi per i festeggiamenti di questa sera, a mio avviso per festeggiare non so cosa …

Che con l’andare del tempo si sia perso il vero significato di questo giorno è ormai un dato di fatto, ma a questo si aggiunge lo svilimento che molte donne attribuiscono ogni anno a questa ricorrenza, svilendo la loro dignità di sentirsi tali e seguendo la scia del consumismo che la nostra società gli attribuisce.

Credo che oggi, come domani e dopodomani, le donne hanno il dovere di fermarsi e riflettere, di mettere da parte l’aspetto ludico, di accettare la mimosa non solo oggi, ma ogni giorno dell’anno come simbolo non di auto debolezza, ma di forza, di rispetto e di dignità, ma

soprattutto amor proprio che ogni donna ha il diritto e il dovere di possedere.

 

Questa “giornata” che si celebra in tantissimi paesi in tutto il mondo, affonda le sue radici in un episodio tragico che come molti ben sapranno ricorda un incendio alla fabbrica di camice a Triangle Shirtwaist che si verificò a New York il 25 marzo 1911. Ben 146 donne restano uccise e 71 ferite. L’8 marzo è una giornata che non ci deve far dimenticare, oggi ancora di più si deve tener presente e vivo che la lotta per la parità dei diritti tra uomo e donna è un percorso ancora lungo e ricco di difficoltà. La cronaca nera ci aggiorna ogni giorno purtroppo, su tantissime vittime che vengono uccise, assassinate brutalmente da compagni gelosi e mariti ossessivi, ultimo ma non il meno atroce, episodio che si è verificato a Brescia dove il compagno di una donna ha ucciso lei e altre tre vittime innocenti. Ecco perché credo che oggi dovrebbe essere la giornata e non la festa, le donne devono riflettere e soprattutto essere solidali tra di loro, dovrebbero fermarsi per pregare e poi rialzarsi per lottare affinchè questo giorno venga ad assumere un significato concreto per ognuno di noi, in modo che ogni donna possa sentirsi libera da violenze e soprusi, e ritornare ad avere il ruolo che gli spetta in modo da sentirsi donna con la D maiuscola.

 

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