VANGELO (Gv 15,26-27; 16,12-15)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Paraclito è il nome dato allo Spirito Santo nel nuovo testamento, è l’equivalente in greco della parola latina avvocato, significa letteralmente

“chiamato appresso”, ma anche difensore, soccorritore. Nella giurisprudenza antica l’imputato doveva difendersi da solo, ma poteva “chiamare appresso” qualcuno che gli stesse vicino, che lo consigliasse, che gli stesse affianco.. Lo Spirito Santo il Paraclito è colui che ci sta affianco e che ci parla di Cristo e ci rende capaci  di parlare di Cristo. Rileggiamo alcuni passi del Vangelo  che ci tornano più chiari:

 

Marco 13:11 E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi di ciò che dovrete dire, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: poiché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo.

Luca 12:11-12 Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire». La comprensione e la capacità di comprendere tutto.

Questo Spirito non parla di se stesso, ma parla del Padre, parla dell’amore, ci fa essere persone d’amore. Quando siamo ripiegati su noi stessi, quando al centro ci siamo noi, nelle nostre presunzioni, dei nostri egoismi personali, nell’usare gli altri per i nostri interessi personale: allora seguiamo un altro Spirito, quello del male. Non siamo soli, accanto a noi c’è chi ci ama, c’è chi ci segue passo , passo. C’è vicino nella gioia e nel dolore, ci guarda con tenerezza anche nelle nostre storture, nelle nostre zozzure, ed è sempre pronto a suggerirci la via del ritorno. Chi ci spiega il nostro futuro se non lo Spirito che ci fa scorgere via, via la strada del Signore. Il nostro futuro è invaso dalla provvidenza di Dio, Dopo la Pentecoste, gli apostoli non hanno avuto più paura, la paura nasce nel cuore di chi non ha fatto esperienza di Cristo, cioè di chi non ha sentito il suo amore nelle nostre nefandezze. La paura di vivere nasce quando non crediamo che Dio ci ama nonostante i nostri innumerevoli limiti e peccati.Siamo chiamati a vivere senza paura, impariamo a non  pianificare sempre tutto, perché le cose non si realizzano mai come le abbiamo programmate, lasciamoci infervorare dal fuoco dello Spirito che ci dice vivi il tuo giorno, il tuo presente, la tua contemporaneità a questo secolo, in pienezza.  Usciamo fuori dalle case chiuse dei modelli televisivi, delle mode del momento ed affidiamoci a Colui che ci sta affianco, il Consolatore. Giovanni Paolo II dice: Non abbiate paura. Aprite le porte a Cristo. Genoveffa Tuccillo

 

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