RIMOSSO L’ALBERO CROLLATO IERI, IN VIA DUCA D’AOSTA, DURANTE IL VIOLENTO TEMPORALE. PER POCO NON CADUTO SULLA CABINA DEL GAS

E’ stato rimosso, questa mattina, l’albero crollato ieri, in via Duca D’Aosta, nell’area attigua alla parrocchia S. Antonio Abate,durante la violenta tempesta abbattutasi su Casoria. Solo per poco l’ albero non è caduto sulla cabina del gas, situata sul marciapiede, e quindi è stato sfiorato il rischio di una possibile, pericolosa esplosione. Anche via Duca D’Aosta, come altre in Città, per l’enorme quantità d’acqua  piovana caduta si è trasformata in un torrente fluente  verso la vicina Afragola.

Rete fognaria vetusta, ha dichiarato il Sindaco,e, quindi, non capace di far defluire livelli d’acqua molto superiori a quelli che si raggiungono normalmente durante i temporali, ma si paga, ha aggiunto, anche lo scotto della speculazione edilizia  del passato, senza alcun rispetto delle norme in materia urbanistica e  dove tutto si appianava con i condoni. E qui  Fuccio ha messo il dito nella piaga: non dobbiamo attribuire unicamente all’infame destino, al clima mutato (ormai tropicale anche in Italia), alle circostanze avverse la causa delle tragedie che accadono. Com’è possibile, limitandoci alla nostra Città, che siano stati concessi condoni senza pensare che la mancanza di infrastrutture e di servizi avrebbe potuto provocare danni alle persone e all’ambiente? Costruzioni illecite, soprattutto nelle aree periferiche di Casoria, sono state permesse in spregio a qualsiasi norma di trasparenza e legalità. Occorre generalmente un mutamento di mentalità a livello culturale, prima ancora che politico, che spinga tutti, cittadini e istituzioni, al rispetto della natura, perché le edificazioni incontrollate, gli sfregi di ogni tipo provocano tragedie spaventose. Mi chiedo, ad esempio, se la scelta di rifare il pavimento di un appartamento condominiale, durante le ristrutturazioni domestiche, senza rimuovere quello vecchio, ma aggiungendo su di esso una pavimentazione nuova, per risparmiare tempo e denaro, sia una scelta pericolosa o meno, perché si esercita a mio avviso, così facendo, un peso sulla struttura del fabbricato, soprattutto se a scegliere tale modalità di rifacimento siano diversi condomini.  Ecco ciò che ha scritto il magistrato Raffaele Cantone, presidente dell’ Autorità nazionale anticorruzione (Anac), nel libro “La corruzione spuzza”, rispetto agli interventi irresponsabili e dissennati che l’uomo compie sul territorio, danneggiando conseguentemente se stesso, con un micidiale effetto boomerang:

I responsabili delle stragi provocate dai terremoti e da altre catastrofi non sono identificabili soltanto negli eventi naturali, ma spesso hanno altri nomi e cognomi. E’ il cemento a presa rapida colato in siti fragili come le coste marittime, i piedi delle montagne, i fianchi dei vulcani, le zone in prossimità di corsi d’acqua inquieti e turbolenti; è la manomissione dell’ambiente che ha rimosso ogni argine a frane, alluvioni, esondazioni e altri fenomeni disastrosi; è la miopia di amministratori politici e imprenditori pronti a sacrificare il futuro delle giovani generazioni a calcoli elettorali ed economici che si traducono in ecomafie, abusi edilizi, condoni tombali e normative suicide; è il mancato rispetto delle norme antisismiche in zone esposte al rischio di fenomeni tellurici (…); è la mancanza di una cultura dell’informazione proprio nel Paese dei terremoti (…); è la costante gestione del problema del dissesto idrogeologico con la logica dei “poteri straordinari” e delle “deroghe”, senza un’ordinata e ordinaria programmazione, controlli veri e rigorosi; è un Paese abituato agli abusi e ai condoni, incapace di ordinare la demolizione di edifici non solo costruiti abusivamente,ma pericolosi; è uno Stato che spende fiumi di denaro per gestire le emergenze ( crollo del ponte Morandi a Genova, ultimo esempio, n.d.r.) e che si sarebbero potuti risparmiare con un adeguato investimento in difesa del suolo (…)

Antonio Botta

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