Riapre il quattrocentesco convento di S,.Angelo in Palco a Nola

L’Associazione Meridies, con piacere comunica di aver ricevuto, da parte di Padre Pasquale Mauro dei Frati Conventuali di S.Angelo in Palco a Nola, l’avviso che il Complesso Monumentale di S. Angelo in Palco, chiuso da quasi un anno, sarà riaperto al culto e ai visitatori a partire dalla prossima domenica 21 novembre, quando alle 11.30 saranno di nuovo celebrate le funzioni religiose. La riapertura del quattrocentesco complesso conventuale consente alla città di Nola di “riappropriarsi” di uno dei siti conventuali più importanti della Campania. “S. Angelo in Palco riapre le sue antiche porte – ha esordito Padre Pasquale Mauro – al culto ed alle attività culturali, che sono rese possibili grazie al lavoro della Società BBM s.a.s. che, negli ultimi dieci anni, ha restaurato e reso vivo e fruibile il monumentale complesso”. “Siamo particolarmente felici di questa riapertura – ha sottolineato Michele  Napolitano, Presidente di Meridies – perchè è da mesi che abbiamo lanciato un preoccupato grido d’allarme e, proprio in questi giorni, su iniziativa dell’Associazione Nuvla e con La Contea Nolana abbiamo sottoscritto un appello affinché si evitasse anche una paventata vendita del complesso. Posso già dire che a partire dal prossimo 5 dicembre, dalle 11.30 alle 12.30, tutte le domeniche, nell’ambito del progetto “Ri…Apriti Sesamo”, il convento sarà reso fruibile e aperto al pubblico e ai visitatori”. Il convento di S. Michele Arcangelo, comunemente detto S. Angelo in Palco, si erge su una delle colline prospicienti la città di Nola; fondato da Raimondo Orsini, feudatario di Nola e principe di Salerno, fu portato a compimento nel terzo decennio del quattrocento e donato ai Frati minori dell’Osservanza. Nel 600, ad opera dei Padri Riformati, che successero alla famiglia degli Osservanti, si ebbe la riedificazione della chiesa. La chiesa è ad una sola navata. Il lato sinistro è occupato da cinque cappelle, mentre il lato destro è scandito da cinque arcate cieche. La navata termina con un arco a sesto acuto, al di là del quale si trova l’abside. Bellissimo il chiostro, realizzato agli inizi del XVII secolo, che riprende schemi e moduli dell’architettura francescana della seconda metà del XV secolo, ed lo splendido refettorio affrescato sulle pareti e sulle volte. I dipinti vanno dal XV al XVIII sec. 

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