PD Casoria: Comunicato Stampa

La conferenza stampa organizzata dall’amministrazione Carfora-Casillo sull’adozione del PUC si è dimostrata una inutile passerella autocelebrativa che non ha dissipato i dubbi di chi teme una nuova colata di cemento sulla città.

Sulla necessità di redigere un nuovo PUC, la posizione del PD a Casoria è nota da sempre:abbiamo sempre ritenuto che nella nostra città edificata per più del 90% della superficie complessiva con la quasi totale assenza di standard’s ed infrastrutture si doveva mettere un punto fermo sulla realizzazione di nuove case.

Questo il motivo della posizione del PD: difendere il nostro territorio.

Il PUC redatto dal pool vincitore del bando nel 2008, andava rivisitato solo perché la precedente amministrazione Ferrara aveva concesso circa 200 permessi a costruire.

Certamente non andavano rivisitate le puntuali analisi sul territorio che evidenziavano  un surplus di abitazioni ed un grave deficit di attrezzature che

consentivano al gruppo di progettisti di affermare che a Casoria non dovessero essere più realizzati ulteriori edifici residenziali.

 

Questa impostazione non poteva andare bene a questa amministrazione o meglio a chi ne regge le fila e per questo motivo la proposta del Partito Democratico di far aggiornare  il PUC in tempi brevi agli stessi  redattori  non poteva essere accettata, scelta che determina un danno erariale, su cui inviteremo la corte dei conti a mettere le mani.

Avendo avuto solo ieri la stampa della relazione e delle tavole, non abbiamo potuto verificare in base a quale “quadro conoscitivo” è stato appurato che a Casoria vi sia un deficit di abitazioni rispetto alla popolazione.

Il fabbisogno abitativo cui si fa riferimento( 5% delle famiglie che vivrebbero in alloggi sottodimensionati o malsani) ,  riportato da PTCP , poco riguarda la realtà della ns. città.

In ogni caso,  la realizzazione di nuovi volumi  residenziali dovrebbero essere contestuali alle opere di decompressione relativi ai volumi malsani o sovraffollati.

Attività non previste dalle linee strategiche del PSC.

Infine, chi non approverebbe la realizzazione di un maxi parco di addirittura 3 kmq?

Ma verificando quanto riportato nel piano, ci chiediamo:dove si pensa di utilizzare le fasce di rispetto, gli svincoli autostradali ed i terreni agricoli; in una sorta di puzzle si immaginano orti e boschi di essenze arboree…  siamo al libro dei sogni o all’utopia.

Altra cosa sarebbe stato immaginare la realizzazione di un parco pubblico destinando a tale scopo una grande area dismessa, questa sarebbe stata una utopia fruibile e che almeno ha un senso finito.

Questo il punto nodale: la destinazione futura delle grandi aree dismesse  nella programmazione del futuro della città avrebbe dovuto costituire il volano pensato dalla politica per la crescita e lo sviluppo di Casoria e non essere subordinato ai soli interessi privati.

Non è possibile che nelle grandi aree dismesse la strategia del PSC lasci la possibilità ai proprietari dell’aree interessate di avere molteplici destinazioni d’uso; questo determina  un plusvalore dei terreni con i cambi di destinazione che si aggiungerebbe alla passata attività industriale, spesso inquinante.

Appare chiaro che il solo obiettivo  perseguito  sarà, come purtroppo sempre è avvenuto,  la costruzione e la vendita di case.

Un inciso: non è vero che le grandi aree dismesse di Casoria sono li che marciscono da 40 anni; queste sono state oggetto di progetti di pubblico interesse(Città del Libro, Tari poi realizzato a Marcianise etc)mai realizzati o per incapacità delle amministrazioni dell’epoca o peggio ancora per perseguire  l’obiettivo di arrivare al progetto odierno, che  priva le future generazioni della speranza di avere la possibilità che destinazioni produttive o commerciali consentino loro di avere un lavoro e non di essere  costretti ad emigrare.

Gruppo Consiliare                                                            Il Segretario Cittadino

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