Napoli sotterrata dai rifiuti

Ancora emergenza a Napoli, con ben 2.800 tonnellate di rifiuti che inondano le strade della città. La situazione è stata aggravata dal maltempo di questi giorni e le previsioni sono tutt’altro che rosee. Si prevede, infatti, che i rifiuti aumentino al ritmo di 600 tonnellate al giorno. Ciò a cui Napoli sta andando incontro è una vera e propria emergenza ambientale. Alla drammaticità della situazione si somma la beffa della Tarsu – la tassa sui rifiuti – che aumenta del 10%. L’imposta della Provincia si tradurrà, infatti, nei prossimi giorni, in una stangata di 52 euro in più per famiglia, a causa dei costi per lo smaltimento dei rifiuti.

«La situazione è preoccupante, è possibile un aggravamento della situazione rifiuti a Napoli nei prossimi giorni». Queste le parole dell’assessore all’Igiene Urbana del Comune di Napoli, Giacomelli, il quale paventa una situazione a dir poco catastrofica. Infatti,  Taverna del Re a Giugliano, valvola di sfogo per attenuare l’emergenza spazzatura in città, si va saturando anche prima dei trenta giorni indicati dall’ordinanza della Provincia. Inoltre, gli Stir di Caivano, Giugliano e Tufino sono in grande difficoltà in quanto non riescono a smaltire la frazione umida. Domani il sindaco chiederà un incontro urgente a Regione e Provincia per valutare ogni possibile soluzione. E’, infatti, scaduto l’accordo di solidarietà con altre Province campane per conferimenti straordinari, vale a dire che al momento non ci sono possibilità di sversare i rifiuti fuori dalla Campania. Nel frattempo il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto per lo smaltimento dei rifiuti, che prevede l’abolizione di Cava Vitiello, la seconda e tanto contestata discarica di Terzigno. Il decreto prevede, inoltre, lo stanziamento di 150 milioni di euro da investire nella compensazione ambientale. Il CdM ha proposto di affidare alle Province la costruzione e la gestione dei termovalorizzatori. Ad opporsi alla creazione di termovalorizzatori provinciali è il Partito Democratico, che ritiene che questa non sia la chiave giusta per poter uscire dall’emergenza. Per questo motivo il segretario Bersani si è recato nei giorni scorsi a Palazzo Chigi per discutere con il ministro Maroni.

 

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