Napoli: perché al Vomero non nasce l’associazione antiracket?

Dopo quanto è venuto alla luce, a seguito della recente indagine condotta dalla Procura partenopea, mi pongo una domanda: perche al Vomero, quartiere dove sono nato e dove risiedo da sempre e dove ho ricoperto la carica di consigliere e di presidente della Circoscrizione, complessivamente per ben 13 anni, non si è riusciti, fino ad oggi, a creare l’associazione antiracket, con più di un tentativo fallito per la mancanza di adesioni? In una pletora d’iniziative, che sovente hanno solo finalità di facciata, costituire un baluardo contro la malavita organizzata è in ogni caso auspicabile, anche a scopo preventivo. Allora cosa impedisce che l’associazione si concretizzi anche nel quartiere collinare? E come si spiega la scomparsa in breve tempo di quasi tutte le botteghe storiche vomeresi,

che si tramandavano di padre in figlio da generazioni? Siamo sicuri che si tratti solo di problemi economici, legati agli aumenti degli affitti, o al fenomeno dello strozzinaggio, che è, di per sé, già grave e rispetto al quale è auspicabile che si assumano i provvedimenti del caso? Di sicuro la metamorfosi nel settore commerciale sulla collina, primo centro commerciale della Città e tra i primi in tutto il Paese, ha registrato negli ultimi anni un’accelerazione che non si era mai osservata dal dopoguerra alla fine del secolo scorso. Dunque auguriamoci che questa sia la volta buona e che finalmente anche al Vomero si riesca in tempi rapidi a creare l’associazione antiracket così come già avvenuto da tempo in altri quartieri di Napoli.

 

Gennaro Capodanno

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