L’Occhio su Roma

L’OCCHIO SU ROMA:

 

Tra meno di un mese, il 14 dicembre, in un giorno solo si decideranno le sorti della legislatura. Non
solo perche’ ci sara’ il voto contestuale di Camera e Senato sulla mozione di sfiducia al governo a Montecitorio e sulla mozione di sostegno a Berlusconi a Palazzo Madama, ma anche
perche’ proprio per quel giorno e’ atteso il pronunciamento della Corte Costituzione sul legittimo impedimento. Per allora sara’ gia’ legge la finanziaria, grazie all’accordo siglato dal Presidente del Senato Renato Schifani e dal Presidente della Camera Gianfranco Fini al termine dell’incontro al Quirinale con
il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: varare la legge di stabilita’ entro la prima decade di dicembre, prima di affrontare la crisi. La contestualita’ del voto il 14 – dopo lo svolgimento al
Senato, il 13 mattina, delle annunciate comunicazioni di Silvio Berlusconi e dopo il dibattito del pomeriggio alla Camera sulla mozione di sfiducia presentata da Pd e Idv – ha il primo effetto, secondo il Pdl, di rendere piu’ difficile la strada verso eventuali governi tecnici ( anche se oggi e’ tornata a circolare con insistenza l’ipotesi di un esecutivo di unita’ nazionale a guida Mario Draghi). ”Era  quello che chiedevo”, avrebbe commentato con i suoi il Cavaliere. Con in mano la fiducia del Senato, in ogni caso Berlusconi dovrebbe dimettersi se invece fosse sfiduciato a Montecitorio. Ma a quel punto, con due diverse maggioranze nei due rami del Parlamento, chiederebbe al Capo dello Stato di sciogliere la sola Camera o entrambe le Camere per andare al voto in primavera.

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