L’AMBIGUITA’ DEL CARREFOUR

La situazione del Carrefour è alquanto preoccupante. Mi dispiace che questo articolo non sia stato pubblicato prima, me ne dispiace anche se non me ne prendo le colpe. Sicuramente la situazione in Italia è difficile. Molte sono le Società in deficit e che entrano in uno status di crisi. Personalmente mi sono occupata della situazione della “Telecontrolli”, azienda sito in Cittadella. Ora mi occupo della condizione in cui versano i dipendenti del Carrefour di Casoria, che da 4 anni vivono  in una condizione di cassa integrazione, fornendo loro un supporto affinchè, almeno stavolta, si possa raggiungere una posizione per lo meno accettabile. I lavoratori del Carrefour versano in una situazione di forte crisi già da molto tempo. Il “Carrefour” per due anni ha dichiarato crisi mettendo in atto una cassa integrazione. Ma il secondo anno il “Carrefour” è divenuto “GS”, una catena affiliata, e con

essa è scattata una cassa integrazione a rotazione. Nel 2010 la società si è avvalsa di nuove forze economiche, ma per i dipendenti sono sorti numerosi problemi circa la loro situazione lavorativa. Fino a quando nel mese di luglio, poi, si sono recati in Prefettura grazie al contributo del Sindaco di Casoria, passaggi che risultano alquanto insufficienti se non del tutto inutili, ma che purtroppo sono passaggi burocratici da eseguire.La Prefettura ha affermato di prendere in  considerazione tale situazione, che, purtroppo è ancora ferma.La paura e l’impressione dei dipendenti è quella che gli stessi delegati interni siano d’accordo con l’azienda,ma come in ogni situazione del genere  vi è una divisione: difatti tra gli stessi lavoratori vi è assenteismo e disimpegno.Per costituire un gruppo di lavoro occorrono tempo, pensiero e comunicazione in stretta collaborazione.Il sindacati interni ed esterni non sostengono i lavoratori, i quali risentono di un forte disinteressamento da parte di questi ultimi.Ed ancora una volta 197 persone non sanno quale sarà il loro futuro, o ancor peggio, il loro presente,sentono smarrita la loro quotidianità. Sono solo parole. Di concreto vi è che a maggio 2013 la CIGS termine.Nei vari incontri avvenuti non si è arrivati a nessuna decisione concreta e certa.Sembrerebbe addirittura che il decreto di cassa integrazione non sia nemmeno arrivato all’INPS.Diamo voce alla protesta dei lavoratori,sostenendo e provando, anche se in parte minima, di aiutarli. Scriviamo,parliamone,pubblichiamo! Non abbiate paura di parlare. Usciamo dalla prigionia in cui ci ha collocato lo Stato, o le persone di ruolo, ma che di effettivo sanno poco e niente!Il problema è che addirittura nell’era dell’informatica “l’informazione” non basta.L’azione è ciò che produce risultati.Non abbiate paura di chi crede di avere “potere”.In fin dei conti, il termine “potere”,significa, “facoltà di agire”.Ricordiamoci che una sola persona può rivoluzionare un intero sistema!
“Il segreto per andare avanti è iniziare.” INIZIAMO a parlarne …INIZIAMO a non aver paura ma ad intraprendere un percorso risolutivo.INIZIAMO a coinvolgere la massa,il popolo e gli enti istituzionali che di quantitativo fanno ben poco.Ora il 17 ottobre ci sarà un nuovo incontro con i sindacati esterni.Aspettando l’incontro che si terrà il 17 ottobre, io voglio ricordare a tutti i lavoratori che per l’informazione io ci sarò: sempre!

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