La rinuncia dell’Arin: niente più centrale a biomasse a Casoria.

Si è tenuta Venerdi 7 Ottobre presso l’Hotel Futura di Via Nazionale delle Puglie una conferenza stampa dal titolo “Addio alla centrale a biomasse”.  

Ad aprire la conferenza, moderata da Nando Troise, l’assessore alle attività produttive, Tommaso Casillo, che ha tracciato ai presenti il percorso che ha portato alla decisione dell’Arin di rinunciare all’investimento per la centrale a biomasse nel territorio di Lufrano. Un percorso iniziato nel 2008, quando la stessa azienda si è attivata per la procedura di autorizzazione prevista per la costruzione di un impianto di produzione di energia elettrica alimentato a biomassa liquida (oli vegetali per l’esattezza). Da lì nel corso di questi anni si sono succeduti incontri con i cittadini e con l’Arin stessa, fino ad arrivare all’inizio di quest’anno. E’ del 14 Gennaio, infatti, l’ordinanza in cui è stato intimato all’Arin di sospendere i lavori per tre mesi. Lavori che, come previsto, al termine del periodo stabilito sono ripresi regolarmente. La sospensione definitiva dell’opera è stata argomento centrale del programma elettorale di Enzo Carfora. La nuova amministrazione ha iniziato una seria di interlocuzioni con i vertici dell’Arina destinati a far rivedere la volontà dell’azienda di costruire la centrale.

“Abbiamo vissuto questa situazione con grande coinvolgimento emotivo, e per questo ringrazio tutte le persone che si sono impegnate. Le cittadinanza di Arpino, il Codacons e in particolare il Dott. Maurizio Barracco, Amministratore delegato dell’Arin, con il quale ho avuto frequenti contatti personali. E’ stato grazie a questi contatti che siamo arrivati a conseguire questo importante risultato. Oggi siamo qui per comunicare una cosa fatta, non qualcosa che…faremo”, ha sottolineato Casillo.

 Dopo lui è stato lo stesso Barracco a prendere la parola  e a leggere testualmente un comunicato dello scorso mese di settembre con cui il CdA dell’Arin “ha deciso di revocare gli investimenti nella centrale a Biomasse, invitando la struttura a comunicare la decisione alla Regione e alla Conferenza di servizi” a causa dei dubbi sulla percorribilità ed economica e considerando le istanze dei cittadini del territorio. Barracco ha sottolineato la difficoltà nei rapporti con la precedente amministrazione, che “assumeva posizioni frontali e non voleva affrontare il problema come lo ha fatto questa amministrazione con il Senatore Casillo, che ha acoltato le richieste dell’Arin ”. Ed ha spiegato che parte dell’investimento iniziale verrà convertito nel potenziamento del potabilizzatore già presente. Ed eventualmente anche per la creazione di un nuovo potabilizzatore; un progetto ambizioso soprattutto dal punto di vista della falda acquifera.

L’Assessore Mariano Marino ha sottolineato quanto sia stato fondamentale l’intervento della cittadinanza, oltre che dell’amministrazione, per la risoluzione della vicenda. “Al di là delle polemiche legate al fatto che la centrale a biomasse fa male e che avrebbe portato di certo a un depauperamento ambientale, non dovrà mai più succedere che i cittadini non siano informati di quanto accade intorno a loro e nell’ambiente in cui vivono. Quando è stato dato l’ok alla costruzione della centrale stessa, non era stata informata nemmeno la Commissione Ambiente”.

 

“In questi mesi abbiamo lavorato in maniera incessante e investito tempo, passione e impegno. E’ stato grazie alla partecipazione viva e costante di movimenti, associazioni presenti sul territorio ma anche singoli cittadini che siamo arrivati fin qui. Grazie alla sinergia e alla partecipazione di tutti, la nostra amministrazione è riuscita a tracciare un solco”: queste le parole dell’Assessore all’ambiente Pasquale Tignola. Che in maniera ironicamente provocatoria ha dichiarato: “Il vecchio manifesto dell’opposizione chiedeva risoluzione su rifiuti- centrale a biomasse- scuole. Su questi temi pensiamo di aver ottenuto ottimi risultati. Aspetto con ansia il nuovo manifesto per vedere cosa ci verrà chiesto”.

A concludere i lavori il Primo Cittadino, Enzo Carfora: “Abbiamo finalmente messo una pietra tombale su questa storia. La vittoria non è di qualcuno in particolare, è di tutti, soprattutto dei cittadini di Arpino”. Ed ha annunciato la presentazione, in Regione, dei progetti del PIU Europa.

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