LA CUCINA MEDITERRANEA ALLA TAVERNA DO RE’ TRA CULINARIA E CULTURA

La passione culinaria invade e pervade la programmazione portata avanti con originalità e ricercatezza dallo chef Francesco Parrella che, coadiuvato dal fidato maitre Attilio Carleo e dall’intero staff della Taverna d’o rè, ha deciso di mettere in atto un’opera costante di valorizzazione della cucina mediterranea attraverso la selezione di pietanze inserite in un contesto pienamente soddisfacente e rivolto a qualunque tipo di clientela. La cornice è quella ideale, incentrata tra il Teatro Mercadante, il Molo Beverello e il Maschio Angioino, tre diversi punti di riferimento che vengono presi di mira da turisti incuriositi e gente amante della buona cucina. Dal territorio alla cucina, dalla cultura ai fornelli, questi sono i passaggi che contraddistinguono il criterio della Taverna che si inserisce di diritto nella ristorazione di base della città partenopea. Le pietanze, di volta in volta, proposte e presentate con un tocco di qualità rappresentano nel complesso il miglior repertorio della cucina mediterranea esaltata come comune denominatore di tutta una serie di eventi di cui Parrella si è reso fautore a partire da

domenica scorsa. “Cotto e crudo” è solo l’apripista di varie iniziative che  gradualmente  coinvolgeranno un numero crescente di adesioni, tra clientela e addetti ai lavori. Prima di calarsi nella degustazione dei prodotti tipici, attraverso il sostegno dei giornalisti Teresa Lucianelli, Emilia Sensale e Antonino Fiorino, un’apposita conferenza stampa ha messo in risalto le origini di tale tradizione culinaria e si è colta anche l’occasione di anticipare alcune battute sul prossimo evento dedicato alla pizza che si terrà sabato prossimo. Con cadenza mensile, poi si darà spazio alla tradizione del ragù, e così via si passeranno in rassegna le altre tappe di un lungo e coinvolgente viaggio itinerante tra i capisaldi della cucina nostrana.Si parla tanto di pizza che è sicuramente un prodotto che ha le sue origini a Napoli, ma non tutti sanno che la cucina mediterranea ha avuto il suo sviluppo proprio nella nostra regione – dichiarano all’unisono Parrella e Carleo – e, ad esempio, non tutti conoscono una pietanza prelibata quale è la genovese di mare, mostro sacro della nostra tradizione culinario sviluppatosi a Pozzuoli, dove i marinai secoli fa prediligevano l’unione del pesce ad ortaggi che garantivano la possibilità di trasportare nei lunghi viaggi un piatto squisito che nel tempo non perdeva il proprio sapore ed era ricco di vitamine ed antiossidanti”. Dopo la conferenza stampa, i presenti si son recati a tavola dove hanno potuto gustare, tra i tanti piatti, frutti di mare a crudo con pomodorini, pesce bandiera e sarago con contorno di scarole marinate, semifreddo al pistacchio con salsa alle streghe, il tutto accompagnato da una Falanghina del Taburno.

 

“La cucina mediterranea è più di un insieme di tendenze alimentari, vige nel nostro territorio da secoli ma solo dal secondo dopoguerra ha incuriosito esperti del settore e soprattutto amanti dell’ambito gastronomico – spiega il dott. Andrea Botto, da poco responsabile flegreo della macroarea ‘green’ dei Campi Flegrei tutelata da FareAmbiente, presente all’evento ‘Cotto e Crudo’ – ed uno studio recente ha confermato che le popolazioni che seguono scrupolosamente la dieta mediterranea vivono più a lungo degli altri Europei.

 

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