La Campania e le “spese pazze”

LA CAMPANIA E LE “SPESE PAZZE”.

Ovvero:come vengono investiti i Fondi europei nella nostra Regione.

Come dice un famoso detto : “I conti non tornano”. E gli sprechi, nella nostra Regione, la fanno da padrone.

Una inchiesta durata due mesi e che ha visto coinvolti gli ispettori del Ministero dell’Economia, che hanno approfonditamente studiato i conti della Regione dopo lo sforamento del patto di stabilità certificato dalla giunta Bassolino, ha prodotto un dossier di oltre 200 pagine, in cui sono spiegate le modalità di utilizzo dei fondi europei ricevuti dalla Campania.  Fiere,  sagre e segnaletica stradale sono le voci più ricorrenti e per le quali si è speso di più. Il quotidiano “Il Mattino” ha pubblicato in anteprima alcuni dei contesti di questa inchiesta, ora trasmessi anche alla Corte dei Conti. E quanto è emerso ha davvero dell’incredibile. Qualche esempio? Quasi 3 milioni sono stati stanziati per partecipare ad eventi come il Vinitaly, la Bit di Milano, il Prowein di Dusseldorf, il Vinexpo di Bordeaux, il Fruit logistica di Berlino. E ciò indica l’utilizzo di una procedura fuori legge: l’utilizzo (costante!) dell’indebitamento per il finanziamento della spesa corrente. E non degli investimenti, come invece dovrebbe essere.
Un capito a parte quello delle spese sostenute per la realizzazione di eventi culturali:10,5 milioni sono serviti per finanziare il Capri film festival, il premio Caruso 2008, il del premio Strega, la XII edizione di Quattro notti e più di luna piena, il festival Benevento città spettacolo, il concorso ippico in piazza del Plebiscito, il Maggio dei Monumenti. Per non parlare, poi, dei 300mila euro spesi per la serie televisiva «Capri 2» o dei 50 mila euro per il  film «La seconda volta non si scorda mai» con Alessandro Siani ed Elisabetta Canalis . Stesso discorso vale per le attività della Film Commission Scarl: dai rendiconti della società emergono «esclusivamente spese di personale, fitti e pulizia della sede, noleggio auto e utenze».E gli ispettori non indugiano a denunciare altri esempi molto significativi: finanziamenti per le attività delle pro loco, contributi una tantum per lavori ad impianti sportivi e per acquisto attrezzature, segnaletica stradale e valorizzazione dei prodotti agricoli.

Insomma, per dirla breve, tutte attività che non possono essere propriamente definite come “investimenti”. Nelle ultime pagine del dossier, come evidenzia Gerardo Ausiello de “Il Mattino”, “ gli ispettori offrono una serie di suggerimenti alla giunta Caldoro che ha ereditato la difficile situazione. In primis occorre eliminare dal bilancio tutti i residui attivi che risultino non solo insussistenti o inesigibili, ma anche di dubbia esigibilità. Soltanto  in questo modo, sarà possibile rappresentare la situazione finanziaria della Regione in maniera realistica. Bisognerà però comunque mettere in campo tutti i tentativi possibili per ottenerne la riscossione”.

Il piano di stabilizzazione finanziaria che verrà presentato a breve avrà come obiettivo quello di riportare in equilibrio i conti della Regione, e porre nuovamente le basi per uno sviluppo del nostro territorio. E dunque…mentre al momento i temporali continuano a flagellare numerosi paesi dell’entroterra campano e non si trova il modo di risanare il deficit del settore sanità…abbiamo la certezza che la nostra è la regione delle feste, delle sagre e delle fiction televisive!

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