INCONTRO IN PREFETTURA SUL PROBLEMA DEI ROGHI TOSSICI

 

Comunicato del coordinamento “ Comitato Fuochi”: Da oltre venti anni, si consuma un dramma umanitario ed un genocidio occulto nell’indifferenza istituzionale.Le proposte per arginare il micidiale fenomeno.

Organizzato, ieri 23 Agosto, dal Ministero dell’interno e dalla Prefettura di Napoli, un incontro con gli amministratori di 26 Comuni della Provincia partenopea, Dirigenti dell’ARPAC, dei Distretti sanitari NA1 e NA2, dei Comandi provinciali delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, gli Assessorati all’ambiente provinciale e regionale. Argomento discusso: “I roghi tossici”. Per il Comune di Casoria, era presente l’assessore all’ambiente Pasquale Tignola. Vi hanno presenziato anche esponenti del Coordinamento Comitati Fuochi, tra cui il presidente Lucio Iavarone e il parroco don Maurizio Patriciello che dalle pagine del quotidiano cattolico Avvenire ha sollevato il problema, ponendolo, grazie anche ad un’approfondita inchiesta del Giornale dei Vescovi, all’attenzione delle Autorità istituzionali, colpevolmente indifferenti  e assolutamente  incapaci di porvi il necessario rimedio. Lo stesso Parroco, che svolge il suo apostolato a Caivano, nella parrocchia San Paolo Apostolo, è intervenuto nel convegno, evidenziando le terribili condizioni in cui la gente di diversi Centri del Napoletano, che risiede nei pressi dei luoghi dove sono appiccati gli incendi,  è costretta a vivere respirando veleni perniciosi . Al termine dell’incontro, intervistato dai giornalisti, don Maurizio ha sottolineato che compito del Pastore è di denunciare, manifestare e condividere il dolore di tanti (soprattutto bambini e anziani) che si sentono abbandonati, di formare le coscienze al senso civico, alla responsabilità nella salvaguardia  e nella custodia del Creato, ma poi tocca alle Istituzioni e alle classi dirigenti intervenire per tutelare l’ambiente, contrastando con ogni mezzo una pratica scellerata e criminale.

 

 

 

Nelle zone periferiche di Afragola, Casoria, Acerra, Caivano e di altre città del Napoletano al tramonto si continua a bruciare di tutto, in particolare pneumatici e scorie industriali.  I fumi dei roghi, pregni di sostanze cancerogene, poi penetrano nelle case e la diossina si posa sulle verdure e sugli ortaggi coltivati nelle campagne limitrofe. Il “Comitato Fuochi” ha rilasciato un comunicato, nel quale, oltre a sottolineare, per l’ennesima volta,  una situazione di grave degrado ambientale, avanza alle Autorità incaricate per obbligo istituzionale alla tutela territoriale proposte per porre fine o quanto meno limitare le combustioni illegali, causa dell’incremento consistente di patologie tumorali nelle zone continuamente avvolte da nubi nere che intossicano l’aria.

Ecco il testo:

“Il problema dei ROGHI TOSSICI di rifiuti industriali rappresenta da decenni in Campania un gravissimo problema di ordine e salute pubblica mai affrontato convenientemente da tutte le Istituzioni, nazionali e locali. Un autentico dramma umanitario ed un genocidio occulto che da oltre vent’anni, ogni giorno di più, assume proporzioni spaventose e riconducibile ai più feroci crimini contro l’umanità. I dati, ormai da più parti confermati, dell’elevatissima incidenza di patologie tumorali nelle zone colpite delle province di Napoli e Caserta, sono ormai la palese dimostrazione di questo BIOCIDIO negato e premeditato. Ci chiediamo come facciano ancora le Istituzioni locali, che di esseri umani sono composte, ad ignorare questo gravissimo fenomeno che ricade anche su di loro e sulle loro stesse famiglie.

Il Coordinamento Comitati Fuochi intende innanzitutto riaffermare con forza un concetto basilare: il fenomeno dei roghi e dello sversamento di rifiuti tossici è ascrivibile unicamente allo smaltimento occulto di rifiuti industriali di attività commerciali ed industriali, campane e nazionali, che operano in regime di evasione fiscale, e non assolutamente ai rifiuti solidi urbani che vengono utilizzati come comoda copertura, anche mediatica, per ingenerare senso di colpa e quiescenza del popolo campano vittima di un gravissimo disastro ambientale, addirittura ben maggiore di quanto oggi si può registrare con l’ILVA di Taranto perché in atto per milioni di tonnellate l’anno da ben oltre venti anni. Il quantitativo di rifiuti industriali prodotti in Italia (oltre 130 milioni di tonnellate all’anno) è oltre quattro volte superiore al quantitativo di rifiuti urbani. Circa 30 milioni di tonnellate di tali rifiuti industriali escono da qualsiasi tipo di tracciabilità annua e scompaiono nel nulla. Gran parte di questi vengono illegalmente smaltiti in Campania e diventano nube tossica nei migliaia di roghi appiccati ogni anno nella nostra Regione a danno della salute della collettività.

Alle Istituzioni tutte chiediamo poche cose ma chiare, su piani di intervento a livello nazionale e locale.

A livello NAZIONALE chiediamo:

– Istituzione immediata di un Sistema nazionale Satellitare di Tracciabilità dei flussi di rifiuti industriali;

Inasprimento delle pene per reati di trasporto e smaltimento illegale di rifiuti industriali: equiparando il reato ambientale ad un reato di camorra, inoltre sanzionando fortemente le aziende consenzienti con questo sistema criminale;

– Nell’immediato azzerare tutte le possibilità di trasporto su gomma intra ed extra regionale per tale tipo di rifiuti: rifiuti industriali KM ZERO in Campania! Questo almeno fino a quando il sistema di tracciabilità satellitare non sia definitivamente operativo e garantisca il monitoraggio.

– Vogliamo che il governo Nazionale e Regionale della Campania facciano definitivamente chiarezza sulle pratiche di smaltimento dei rifiuti industriali ad oggi ancora importati legalmente nella nostra Regione vista la carenza di impianti idonei. Si faccia chiarezza anche su come si intende procedere alle bonifiche previste nel piano regionale vista la mancanza di tali impianti.

A livello LOCALE le amministrazioni Comunali, Provinciali e Regionale, con strumenti e forme che ne ottimizzino le risorse, dovranno provvedere a:

– Videosorveglianza delle zone a maggiore incidenza del fenomeno roghi tossici;

– Vigilanza e presidio del territorio condiviso e coordinato tra le varie amministrazioni interessate (Comuni e Provincia) in maniera da essere efficace ed efficiente dal punto di vista delle risorse necessarie mediante utilizzo di qualsiasi corpo idoneo a controllo e repressione;

– Ordinanze tendenti a controllare i fenomeni locali di evasione fiscale con forti sanzioni al commercio e ai produttori locali (ad esempio per lo smaltimento di pneumatici).

La guerra dichiarata dal Presidente del Consiglio Monti alla evasione fiscale ed alla corruzione, in Campania non è soltanto una guerra di civiltà ma da anni è guerra di sopravvivenza con grave danno alla salute pubblica! Oggi diciamo definitivamente: basta chiacchiere e mistificazioni sui rifiuti urbani! Stiamo morendo, da anni! Agite! Agite a tutela di tutte le nostre famiglie e della nostra Patria! Mai, in tremila anni di Storia, la Campania ha subito un simile massacro del proprio territorio!

Il presente comunicato sarà trasmesso alla Comunità Europea e alla Corte Internazionale per i Diritti Umani.

COORDINAMENTO COMITATI FUOCHI

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