Il mancato confronto e la sfida dei sette sindaci

L’OPINIONE DI NANDO TROISE
Ci siamo. Domani si va al voto per decidere il futuro di Casoria da venticinque anni in qua ancora alla ricerca di una degna opzione di sviluppo. Sono gli esiti di rigorose indagini a ricordarcelo. A parte questo, ciò che spiace di più è che si vada alle urne nella maniera peggiore, nel segno della confusione, dei soliti “valzer” tattici, che non aiutano a capire, a dare un’idea di maturazione civica, cui deve ambire una Città media importante quale Casoria per essere moderna e di vitali risorse, umane e culturali.
Invitiamo chiunque a dimostrarci il contrario, soprattutto sulla mancanza, molto avvertita, di un confronto, riguardante il programma di Città. Confronto, connaturale allo spirito di ogni consultazione, che toccava ricercare anche al sindaco uscente, “Carfora&Casillo”. Erano loro (o uno di essi) a dover favorire coraggiosamente la opportunità di un “contradditorio” di natura progettuale con il maggiore e storico oppositore, il gruppo consiliare del Partito Democratico che ha espresso candidato Sindaco, Pasquale Fuccio, che, sembra, l’abbiano ricercato invano. Quale occasione migliore di questa per discutere temi cruciali e far tacere coloro che hanno criticato l’Amministrazione Comunale uscente, quella cioè composta dal Sindaco Carfora e dagli Assessori Casillo, Marchetti, Marino, Tignola, Lanzano, Marro di non aver mai avuto un programma e di essere diventato sindaco per grazia ricevuta (scelta suggerita dall’odierno Sindaco di Afragola, Mimmo Tuccillo)? Casoria meritava questo “faccia a faccia”, ha sbagliato Santillo ad evitarlo (bastava spostare la data) dando adito a critiche giuste sull’approssimazione delle sue proposte. Consigliamo ai due Sindaci che andranno al ballottaggio (Vignati, Scancariello, Tanzilli, De Vita, Pugliese, Santillo e Fuccio), nei 15 giorni che mancano al 19 di giugno di organizzare diversi e continui confronti a due. Illustrando il loro progetto di respiro metropolitano e una legislazione di “governance” territoriale finalizzata all’impresa. Roba a Casoria ancora in alto mare. Quanto ai colpi di scena, per usare un gergo sportivo, da zona Cesarini, di cui abbiamo colto autorevoli distinguo, non possiamo non ritenere sorprendente che gli ex governatori della cosa pubblica abbiano “condonato” le inefficienze macroscopiche della Giunta “Carfora &Casillo”. Non è diplomazia ma accondiscendenza nell’evitare di spiegare le tante indagini avvenute prima, durante e dopo la loro amministrazione. Neanche la Chiesa in questa Città scende in campo, a differenza del Cardinale Sepe che a Napoli lo ha fatto. I parroci avrebbero potuto parlare chiaro alle classi dirigenti, alle istituzioni, alla società nel suo insieme, invitando tutti ad uscire dalle vaghezze, perché senza “la bonifica della miseria”, senza il lavoro, non si sradica il seme della violenza, non si crea un mondo più giusto. Quanto basta per far riflettere sul voto amministrativo di oggi e su chi ha portato la città allo sbando.
Nando Troise.
 

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