Il Cardinale Sepe incontra i consigli pastorali dell’11° decanato

Sabato 13 Dicembre,  nella chiesa..a Ponticelli, si è svolto l’incontro tra il Cardinale Crescenzio Sepe e i membri dei consigli pastorali delle Parrocchie dell’undicesimo decanato, avente primariamente lo scopo di preparare spiritualmente alla visita del Papa programmata per il prossimo 21 Marzo.

 

Vari i momenti ricchi di stimoli  a testimoniare una fede che sia in grado di risvegliare le coscienze, che sappia suscitare l’amore per la propria terra e la propria gente, superando ogni forma di individualismo per aprirsi al bene di tutti, in particolar modo ai bisogni di  coloro che subiscono pesantemente gli effetti di una perdurante e micidiale crisi economica. I boy scout della parrocchia di S. Giorgio martire in Afragola, ad esempio, hanno posto in evidenza il dramma che vive la gente nella “Terra dei fuochi”: un video ha mostrato la testimonianza di alcune mamme di Caivano,  che hanno perso i propri figlioletti uccisi dal cancro e dalla leucemia; attraverso alcune brevi, ma efficaci scenette, poi, hanno posto in rilievo l’impegno civico ed etico di agire per contribuire ad arginare il fenomeno della devastazione ambientale. Come? Informandosi, partecipando attivamente alle manifestazioni dei Comitati e dei  vari Organismi associativi, sottoscrivendo petizioni,  sollecitando altre persone a non ignorare il problema, denunciando e soprattutto contribuendo in prima persona a preservare la salute pubblica con comportamenti eticamente sostenibili.

Particolarmente significativo il momento in cui, richiamando la pagina del Vangelo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, i giovani hanno invitato i partecipanti a dividersi fra di loro panini posti in ceste, offrendone ai vicini pezzettini. Gesto semplice, ma profondo il messaggio: solo l’amore condiviso può dare l’energia alle nostre comunità e può spingerle a superare limiti e barriere. E’ ciò che ha anche sottolineato nel suo intervento il Cardinale, il quale, richiamando quanto contenuto nella lettera pastorale “Dar da mangiare agli affamati” , ha vivamente esortato i convenuti a farsi loro stessi pane per il popolo,  “ad ascoltare Gesù che ci invita a confidare che i nostri pochi pani e pesci, le nostre scarse risorse possono mettere in moto un miracoloso processo di condivisione, che è dono di se stessi, è mettere in comune orizzonti, passioni, esperienze.”. Un forte invito, dunque, a superare la dimensione comoda e individualistica della fede, che, al contrario, implica la capacità di superare il torpore della rassegnazione per  trasformare il deserto della disperazione in un prato “sul quale far giocare i bambini e immaginare con loro un futuro di condivisione a misura d’uomo”

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