I Quaresima Mc 1, 12-15 Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Il popolo ebraico usci dall’Egitto e andò nel deserto e ci vollero quarant’anni per arrivare nella terra di Caanan. Eppure per arrivare in quella terra sarebbero bastati poco più di un paio di mesi. Il popolo arriva davanti alla terra promessa, vengono inviati degli esploratori, ma non entrarono, non erano pronti. Il discorso è che il popolo che viaggiava portava ancora

 

l’Egitto nel cuore, era necessario un cammino di preparazione per poter entrare nella terra promessa. Per imparare a vivere una vita piena, sana ci vuole tempo. Il deserto è un luogo di passaggio, non si può vivere nel deserto, si può solo passare, si deve passare. In questo passo Gesù viene condotto nel deserto per essere tentato da Satana. Noi non possiamo vivere di fronte al male come qualcosa che non sappiamo affrontare, rimandiamo sempre lo scontro, ci diciamo che quando sarà il momento agiremo. Ma le menzogne della vita vanno affrontate, altrimenti non vivremo pienamente. Nel deserto escono fuori le bestie selvatiche, i mostri,  i nostri irrisolti, tutto quello che ci fa vivacchiare. Noi ci accontentiamo di vivere, ci aggiustiamo le nostre poche cose, e poi tutto si risolve in un “butta a passare”, “ci penserò domani”, “così deve andare”.  I nostri predatori interiori, le nostre tentazioni, le nostre paure, i nostri mostri vanno affrontati. C’è il tempo di affrontare e saremo condotti nel deserto, ci sono angeli nella nostra vita, tantissimi che ci aiutano a contrastare le bestie selvatiche e il male che ci insidia. Siamo circondati da angeli, quelli che incontriamo tutti i giorni, che vivono al nostro fianco. Noi siamo venuti al mondo per cose grandi, non per accontentarci. L’esercizio è la battaglia interiore, ogni conquista è frutto di un sacrificio, di una sofferenza. Le grandi conquiste della vita sono sempre il frutto di un cambiamento, del credere che c’è una buona prospettiva di felicità ( buona novella). Non c’è più tempo per piangerci addosso, non c’è più tempo per continuare a mentire a noi stessi che siamo felici. L’uomo creato ad immagine di Dio, ha diritto alla grandezza nella vita, alla straordinarietà. Credere che si deve avere tutto e subito senza deserto è la non vita. La quaresima è il tempo del deserto, il tempo di fermarsi e capire dove stiamo andando, su cosa abbiamo poggiato la nostra vita, le nostre relazioni, cosa è realmente la luce per noi; non possiamo sottrarci, dobbiamo dare una risposta alla realtà nella quale viviamo e prendere posto. Genoveffa Tuccillo

 

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