Gemellaggio tra le mense dei poveri di Casoria e Afragola per servire 120 indigenti

Gemellaggio di solidarietà, a Natale, festa dell’amore, tra la mensa dei poveri “S. Teresa di Calcutta” della parrocchia S. Antonio Abate in Casoria e quella della basilica S. Antonio da Padova in Afragola. Due avamposti della carità fraterna, insieme, per testimoniare che Gesù Cristo, figlio di Dio, non è sceso invano sulla terra. Nel Suo nome, infatti, i volontari delle due mense hanno permesso a ben 120 fratelli affamati non solo di cibo, ma anche di sorrisi, di gesti di accoglienza e di affetto, di vivere momenti di calda convivialità, in un clima di gioia e di fraternità.

A servire nella mensa della Basilica anche i frati, che hanno offerto a tavola, oltre a un pranzo succulento, il dono del loro cuore, facendo sentire importanti e unici i poveri che vi sono accorsi, certi che le loro pietanze erano state preparate con ingredienti speciali: dosi abbondanti di bontà genuina, altruismo a iosa, amicizia spontanea. Sì, perché, da quando Cristo ha assunto le fattezze di un Bambino con tutte le connotazioni della fragilità, fino al punto da essere costretto a nascere in una grotta, è proprio negli ultimi che va servito e va accolto. Il Signore, come ha tante volte insegnato con la sua vita S. Teresa di Calcutta, vuole essere adorato, certamente nell’Eucaristia, ma anche nel corpo e nel sangue dei poveri, nelle membra dei derelitti, nella solitudine degli infelici, nell’amarezza di tutti gli ultimi della terra. “E saremo beati”, come ha scritto don Tonino Bello, “se sapremo riconoscere il tempo della sua visita”.

Proprio questo è avvenuto il giorno di Natale: i volontari delle due mense hanno riconosciuto Cristo negli ospiti e gli hanno fatto dono del loro amore e della loro disponibilità. “I volontari che operano nella mensa “S. Teresa di Calcutta” ha commentato Cristina Laezza – “sanno che non solo cibo materiale cercano le persone indigenti, ma anche e soprattutto una relazione affettiva, atteggiamenti improntati ad un ascolto attento, ad un dialogo partecipe, ad una empatia vibrante di sentimenti fraterni”. Ciò di cui sono meravigliosamente sorpresi gli operatori delle due mense è che nel rapporto quotidiano con gli ospiti delle mense nel dare si riceve tantissimo, in termini di sorrisi, di affetto, di apertura del cuore. Nella mensa di via Duca D’Aosta è in bella mostra, a caratteri cubitali, una frase di S. Teresa di Calcutta, che tutti i volontari hanno scoplito nel loro cuore: “Dona, perché hai tutto ciò che serve al prossimo. Ama, perché l’amore è l’unica cosa che ti riempirà la vita”. Oggi è il primo giorno del 2017: è di buon auspicio iniziare l’anno con una buona notizia e con una esortazione a tendere verso il bene, il bello, il buono e il vero. E’ così che si assapora il gusto della vera felicità. Parola di S. Teresa di Calcutta.

Antonio Botta

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