Festa di S. Antonio Abate vissuta in un clima familiare, di profonda gioia e di convivialità fraterna.

 

Sabato 20 gennaio la comunità parrocchiale di S. Antonio Abate in Casoria ha vissuto un intenso momento di spiritualità comunitaria: in occasione della ricorrenza del Santo Patrono, che cade annualmente il giorno 17 del primo mese dell’anno, il parroco don Salvatore Piscopo ha pensato di posticipare la festa di tre giorni,nel fine settimana, per consentire a quante più famiglie possibile di parteciparvi. E così è stato! Infatti,  alla celebrazione eucaristica e all’evento festoso, organizzato da un gruppo di  operatori pastorali, hanno partecipato moltissimi fedeli.

Don Salvatore, nell’omelia pronunciata al termine della proclamazione della Parola, ha posto in rilievo che solo se si pone  Dio  al centro della vita ecclesiale, si diventa famiglia parrocchiale fondata sull’amore reciproco, sulla disponibilità  al servizio degli altri, sulla gratuità senza confini, sul dono di sé a chi, soprattutto, si sente solo, emarginato, escluso. Mai bisogna scoraggiarsi nell’impegno di aprirsi gli uni agli altri, mossi dal desiderio vicendevole di unità e di valorizzare le qualità di chi ci è vicino, ponendone in evidenza i pregi, così da farlo sentire importante e unico. Ciò che conta in una comunità d’amore non è tanto ciò che si fa, ma come lo si fa, in umiltà di cuore, sempre con la consapevolezza di essere “servi inutili”. Non sempre ci si riesce? Capita, certamente, per le nostre fragilità e i nostri limiti, ma non bisogna mai fermarsi e sempre ricominciare ogni giorno daccapo, volgendo lo sguardo a ciò che di bello, di vero, di buono possiamo compiere “qui ed oggi”, ispirati e orientati dallo Spirito Santo, che é Spirito d’amore.

E’ così che si reagisce al torpore della fede e si diventa figli della luce, quella luce che, alla fine della Messa, è sprigionata vividissima dal classico falò acceso nel campetto attiguo alla parrocchia e alla cui vista don Salvatore si è estasiato, notando le numerose persone che hanno fatto cerchio per scaldarsi. Quel fuoco crepitante ha rappresentato la fiamma divampante dell’amore che, nella realtà ecclesiale locale, deve illuminare tutti quelli che sono investiti dal freddo della solitudine, dell’emarginazione.   Attorno al crepitante e caldo falò, tantissime persone hanno gustato panini con salsicce, preparati dalle famiglie della Parrocchia. Il ricavato della vendita dei panini sarà devoluto alla Caritas parrocchiale. Degna di menzione la partecipazione attiva del  gruppo giovanile della Parrocchia nell’organizzare  l’evento festoso, montando, con l’aiuto di adulti,  anche  un palco sul quale i ragazzi si sono esibiti con canti e danze, allietando, in tal modo, la serata. Non sono mancati agili giocolieri, che hanno fatto divertire, con le loro esibizioni, i bambini.

Grazie, dunque, al  contributo corale di molti fedeli  generosi, la comunità parrocchiale “S. Antonio Abate” ha assaporato il senso genuino della festa,  vissuta come sano momento di aggregazione, di fraterna concordia, occasione di dialogo, di incontro, di gioiosa interazione anche con persone sconosciute o che non si vedevano da tempo.

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